Come ogni anno si rinnova l’appuntamento della notte degli Oscar. Memore di quando partecipai alla 63esima edizione della “Mostra del Cinema di Venezia”, quando vinsi il concorso delle recensioni organizzato dal Cinema Arsenale di Pisa, mi sono immerso nella visione dei film più importanti candidati agli Oscar, in una piccola guida per lo spettatore, scritta da me.
HUGO – Due sono i film in concorso rispettivamente per undici e dieci statuette, e sono collegati tra loro attraverso il filo conduttore della storia del cinema. Le origini del cinema, affrontate dal poetico quanto magico film di Martin Scorsese, Hugo, che narra appunto la storia di Hugo Cabret, adattamento di John Logan al romanzo di Brian Seiznick, dove una favola si trasforma fino ad evocare le origini di un Cinema che non c’è più, fatto di sperimentazioni e arte ai tempi del pionierismo di Méliès e dei fratelli Lumière. Il film offre una girandola di emozioni, laddove è nata la scintilla dell’arte cinematografica, ma è davvero difficile comprendere perché abbia ricevuto così tante nomination ai premi Oscar. Difficilmente lo vedremo vincere la statuetta di Miglior Film, tuttavia possiamo supporre che ci sia la concreta possibilità che possa vincere premi minori non legati alle interpretazioni, come il premio di Miglior Sceneggiatura non originale, Miglior Colonna Sonora, Miglior Sonoro, Montaggio Sonoro e Migliori Effetti Speciali.
THE ARTIST – Se Hugo Cabret è una storia che farà sognare lo spettatore e lo affascinerà sulle meraviglie dei primi vagiti dell’arte cinematografica in un contesto dove la favola si mescola alla realtà, The Artist invece vuole lasciare letteralmente senza parole, regredendo fino a quando il Cinema non aveva ancora il sonoro. È così che Hazanavicius, in concorso, tra le altre cose, alla statuetta di Miglior Regia, ha creato un vero Film muto anni ’20, nel quale Jean Dujardin, la rivelazione di questi Oscar, interpreta George Valentin, nella parabola discendente della propria carriera. Un vero mistero che abbia ricevuto così tante statuette per gli oscar, addirittura 10, perché di fatto questo Film non offre più di quanto in realtà è, ovvero un Film Muto anni ’20. Si tratta di un modo “vecchio” di fare Cinema, ma che strizza fin troppo l’occhio alla storia del Cinema e ai critici, e cerca di sedurre lo spettatore in un ritorno alle origini. Prevedibile, lento, che non affronta assolutamente un modo nuovo di affrontare un passato che sa fin troppo di già visto, se The Artist sbancasse a questi Oscar vorrebbe dire ignorare 100 anni di Cinema. Quali sono i pregi di questo film? Di certo non la sceneggiatura originale o la regia, che non sono neanche paragonabili alle vette raggiunte da certe altre pellicole in concorso. È così che io ridurrei dieci statuette in sole due statuette, valutando concretamente la possibilità di assegnare l’Oscar di Miglior Attore e di Miglior Colonna Sonora, ma niente più.
THE HELP – Dalla storia del Cinema alla storia d’America, si passa dunque al commovente quanto vero The Help, che rievoca la buia situazione americana della lotta per i diritti civili e l’integrazione razziale, nel contesto di Jackson, Mississippi, in una delle regioni più a rischio e mentalmente chiusa riguardo al tema del razzismo. L’interpretazione delle attrici di The Help è però qualcosa di straordinario, e il collettivo femminile meriterebbe un premio a parte per recitazione, forza catalizzatrice ed emozionale. In questo senso le nomination di Viola Davis a Miglior Attrice e quelle di Jessica Chastain e Octavia Spencer come Miglior Coprotagonista Femminile sono il giusto tributo a un’opera narrata in maniera umile, sincera, senza troppi personalismi da parte di un regista, Taylor, che si affida completamente al Cast per emozionare e accompagnare il pubblico in questa cupa America.
THE DESCENDANTS – Dal dramma del razzismo al dramma di una famiglia americana in The Descendants, sconvolta da una tragedia personale. È così che, Matt King (George Clooney) discendente della famiglia reale hawaiana, si deve confrontare col suo passato, il suo oscuro presente e il suo incerto futuro. Il difficile rapporto con la moglie, le figlie, e una tragedia che trasporta il protagonista in una vera e propria “nave sanza nocchiero in gran tempesta” dell’anima, è una delle migliori sceneggiature non originali in concorso per gli Academy Awards. Basterà questo per imporre Clooney come migliore attore e il paradiso amaro di Alexander Payne come miglior film?
THE TREE OF LIFE – Quando la storia si intreccia con l’arte, la vita e la morte, agli Oscar è il momento di lasciare spazio a The Tree Of Life, un vero capolavoro targato Malick. La morte, in un’altra tragedia che avvolge e spezza, rompendo l’equilibrio dell’essere, di una famiglia americana del Midwest, trasporta i protagonisti e gli spettatori in una riflessione al senso della vita, in un ritorno al primordiale, con una rottura interiore che finisce per riportare la vita in una intersezione con tutte le epoche della storia, fino al Big Bang, con la vita e la morte strettamente connesse, in una ciclicità degli eventi quasi rievocativa della filosofia di Polibio, affrontata in una sorta di Stream of consciousness che è flusso di coscienza collettivo da parte dei personaggi, fino ad assumere connotati pseudo religiosi, nell’invocazione al divino. La Sacra famiglia americana unita dai flussi di coscienza si ferma in certi momenti di una storia personale, ma è la storia di ognuno di noi, ed ecco che l’omelia di un prete si trasforma in un moto dell’animo, in una riflessione impressa nel cuore e della coscienza: “ci affossiamo come erba in autunno, veniamo strappati come un albero”. L’opera di Malick, visionaria quanto coinvolgente, finisce per rendere i protagonisti, gli attori, superflui, quasi inutili ai fini narrativi della storia stessa. I flashback e le immagini evocate meritano per capacità tecnica, di Regia e Fotografia, la statuetta degli Oscar, tanto che non assegnarle a The Tree Of Life sarebbe un vero scandalo. Sean Penn e Brad Pitt, interpreti protagonisti ma quasi comparse, riescono a ben districarsi in un Film che vede l’attore in veste di vera cornice e non più come parte attiva del film stesso, riservata allo spettatore.
MONEYBALL – Da The Tree Of Life a Moneyball, Brad Pitt è il protagonista di un film, tratto da una storia vera, che parla di Sport. Un’interpretazione magistrale per Pitt che gli vale la nomination a Miglior Attore. È così che Billy Beane, General Manager degli Oakland Athletics, deve ricostruire una squadra fin dalle fondamenta, messo spalle al muro a dover affrontare il suo passato, fino a tornare alle origini della sua fallace carriera nel Baseball, che gli offriranno un modo nuovo di vivere questo Sport, di lasciare il segno, riuscendo alla fine a cambiare, sotto certi aspetti, questo Sport, in un viaggio dolce e amaro da dramma romantico. “Come si fa a non essere romantici quando si ha a che fare con il baseball?”
MIDNIGHT IN PARIS – Il romanticismo si esprime anche e soprattutto attraverso una commedia, è il caso di Midnight in Paris, ultima fatica di Woody Allen, nel quale Owen Wilson assume tutti i connotati del prototipo dell’attore “alleniano”. Dalla riflessione e insoddisfazione per il proprio tempo, si finisce a viaggiare a ritroso tra le epoche più desiderate, i favolosi anni ’20 parigini, fino alla Belle Epoque, come una sorta di “inception” dove proprio Parigi tutto fa sognare, tutto può e tutto intreccia, alla ricerca dell’età d’Oro. È qui che Gil, farà la conoscenza dei suoi idoli come Ernest Hemingway, i Fitzgerald e tutta una serie di personaggi che lo hanno influenzato. L’esperienza vissuta lo porterà ad accettare finalmente il suo presente, fino a cambiare le relazioni che regolano la sua vita, verso una vita tutta nuova, nella città più bella del mondo.
WAR HORSE - C’è tempo anche per una commovente quanto epica storia di un dramma e del suo Happy Ending. Spielberg offre un altro capolavoro alla regia, raccontando la Prima Guerra Mondiale sotto un’ottica diversa, in un viaggio quasi dantesco di un ragazzo e del suo cavallo, tra grandi sacrifici attraverso l’inferno di un conflitto, il purgatorio dell’anima e poi, finalmente, il ritorno, uscendo a riveder le stelle.
ALBERT NOBBS/THE IRON LADY - Gli ultimi due film che affrontiamo non sono in concorso come Miglior Film, ma offrono la possibilità a Glenn Close, in Albert Nobbs, e Meryl Streep, in The Iron Lady, di fare emergere le loro qualità di grandi attrici, grazie al loro “trasformismo” e abilità. Interpretazione e trasformazione, sono due dei più grandi ingredienti per l’Oscar, lo sa bene Charlize Theron, che pochi anni fa vinse la statuetta di migliore attrice per il dramma di Monster, in una vera trasformazione fisica. Riusciranno due delle più grandi attrici del Cinema, Glenn Close e Meryl Streep a imporsi alla notte degli Oscar?
Ecco invece la lista completa delle Nomination per gli Oscar:
Miglior Film
The Artist
The Descendants
Extremely Loud & Incredibly Close
The Help
Hugo
Midnight in Paris
Moneyball
The Tree of Life
War Horse
Miglior Regista
Michel Hazanavicius, The Artist
Alexander Payne, The Descendants
Martin Scorsese, Hugo
Woody Allen, Midnight in Paris
Terrence Malick, The Tree of Life
Miglior Attore
Demián Bichir, A Better Life
George Clooney, The Descendants
Jean Dujardin, The Artist
Gary Oldman, Tinker Tailor Soldier Spy
Brad Pitt, Moneyball
Miglior Attrice
Glenn Close, Albert Nobbs
Viola Davis, The Help
Rooney Mara, The Girl With the Dragon Tattoo
Meryl Streep, The Iron Lady
Michelle Williams, My Week With Marilyn
Miglior Coprotagonista Maschile
Kenneth Branagh, My Week With Marilyn
Jonah Hill, Moneyball
Nick Nolte, Warrior
Christopher Plummer, Beginners
Max von Sydow, Extremely Loud & Incredibly Close
Miglior Coprotagonista Femminile
Bérénice Bejo, The Artist
Jessica Chastain, The Help
Melissa McCarthy, Bridesmaids
Janet McTeer, Albert Nobbs
Octavia Spencer, The Help
Miglior Sceneggiatura Originale
Michel Hazanavicius, The Artist
Annie Mumolo and Kristen Wiig, Bridesmaids
J.C. Chandor, Margin Call
Woody Allen, Midnight in Paris
Asghar Farhadi, A Separation
Miglior Sceneggiatura Non Originale
Alexander Payne, Jim Rash, and Nat Faxon, The Descendants
John Logan, Hugo
George Clooney, Grant Heslov, and Beau Willimon, The Ides of March
Aaron Sorkin and Steven Zaillian, Moneyball
Peter Straughan and Bridget O’Connor, Tinker Tailor Soldier Spy
Miglior Film Animato
A Cat in Paris
Chico & Rita
Kung Fu Panda 2
Puss in Boots
Rango
Miglior Film Straniero
Bullhead (Belgium)
Monsieur Lazhar (Canada)
A Separation (Iran)
Footnote (Israel)
In Darkness (Poland)
Miglior Fotografia
The Artist
The Girl with the Dragon Tattoo
Hugo
The Tree of Life
War Horse
Migliori Scenografie
The Artist
Harry Potter and the Deathly Hallows Part 2
Hugo
Midnight in Paris
War Horse
Migliori Costumi
Anonymous
The Artist
Hugo
Jane Eyre
W.E.
Miglior documentario
Hell and Back Again
If a Tree Falls: A Story of the Earth Liberation Front
Paradise Lost 3: Purgatory
Pina
Undefeated
Miglior Corto Documentario
The Barber of Birmingham: Foot Soldier of the Civil Rights Movement
God Is the Bigger Elvis
Incident in New Baghdad
Saving Face
The Tsunami and the Cherry Blossom
Miglior Montaggio
The Artist, Anne-Sophie Bion and Michel Hazanavicius
The Descendants, Kevin Tent
The Girl With the Dragon Tattoo, Kirk Baxter and Angus Wall
Hugo, Thelma Schoonmaker
Moneyball, Christopher Tellefsen
Miglior Trucco
Albert Nobbs, Martial Corneville, Lynn Johnston, and Matthew W. Mungle
Harry Potter and the Deathly Hallows Part 2, Edouard F. Henriques, Gregory Funk, and Yolanda Toussieng
The Iron Lady, Mark Coulier and J. Roy Helland
Miglior Colonna Sonora (Original Score)
The Adventures of Tintin, John Williams
The Artist, Ludovic Bource
Hugo, Howard Shore
Tinker Tailor Soldier Spy, Alberto Iglesias
War Horse, John Williams
Miglior Canzone
“Man or Muppet” from The Muppets, Bret McKenzie
“Real in Rio” from Rio, Sergio Mendes, Carlinhos Brown, and Siedah Garrett
Miglior cortometraggio (Animato)
Dimanche/Sunday
The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore
La Luna
A Morning Stroll
Wild Life
Miglior Cortometraggio (Live Action)
Pentecost
Raju
The Shore
Time Freak
Tuba Atlantic
Miglior Montaggio Sonoro
Drive
The Girl With the Dragon Tattoo
Hugo
Transformers: Dark of the Moon
War Horse
Miglior Sonoro
The Girl With the Dragon Tattoo
Hugo
Monyeball
Transformers: Dark of the Moon
War Horse
Migliori Effetti Speciali
Harry Potter and the Deathly Hallows Part 2
Hugo
Real Steel
Rise of the Planet of the Apes
Transformers: Dark of the Moon
Davvero un’analisi molto profonda. Una bella guida per gli Oscar! Grazie
Mi è piaciuto tanto anche a me The Tree of Life, ma tifo per Woody!
Pure io tiferò Allen in tutte le categorie in cui è candidato MiP, anche se probabilmente meriterebbe e ha chance solo per la sceneggiatura originale.
Per le categorie principali pronosticherei:
Miglior film -> The Artist
Miglior regista -> Michel Hazanavicius (The Artist)
Miglior attore protagonista -> Jean Dujardin (The Artist)
Miglior attrice protagonista -> Viola Davis (The Help)
Miglior attore non protagonista -> Christopher Plummer (Beginners)
Miglior attrice non protagonista -> Octavia Spencer (The Help)
Miglior sceneggiatura originale -> Midnight in Paris
Miglior sceneggiatura non originale -> The Descendants
Caro Gigi (Lasega), voglio stare al gioco e ti dò i miei pronostici, che più che tali sono delle vere e proprie preferenze personali:
Miglior film -> The Tree Of Life
alt. The Help
Miglior regista -> Terrence Malick (The Tree Of Life)
alt. Woody Allen (Midnight in Paris)
Miglior attore protagonista -> Brad Pitt (Moneyball)
alt. George Clooney (The Descendants)
Miglior attrice protagonista -> Glenn Close (Albert Nobbs)
alt. Meryl Streep (The Iron Lady)
Miglior attore non protagonista -> Christopher Plummer (Beginners)
alt. Kenneth Branagh (My Week with Marilyn)
Miglior attrice non protagonista -> Octavia Spencer (The Help)
alt. Jessica Chastain (The Help)
Miglior sceneggiatura originale -> Midnight in Paris
alt. The Artist
Miglior sceneggiatura non originale -> The Descendants
alt. The Ides of March
Miglior Fotografia -> The Tree of Life
alt. Hugo
Miglior Colonna Sonora -> The Artist, Ludovic Bource
alt. Hugo, Howard Shore
Aggiungo allora anch’io le mie alternative a quelli che ho postato sopra:
Miglior film: Hugo
Miglior regista: Martin Scorsese – Hugo
Miglior attore protagonista: George Clooney – The Descendants
Miglior attrice protagonista: Meryl Streep – The Iron Lady
Miglior attore non protagonista: Max Von Sydow (Extremely Loud, Incredibly Close)
Miglior attrice non protagonista: Jessica Chastain (The Help)
Miglior sceneggiatura originale: The Artist
Miglior sceneggiatura non originale: The Descendants
Preciso che i miei sono esclusivamente pronostici. Se dovessi votare io, le mie scelte sarebbero molto più vicine alle tue che non a quelle che mi aspetto da parte della Academy.
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