Mercoledì 24 luglio sono stato ospite a una conviviale del Rotary Club Pacinotti di Pisa, presso l’hotel Bagni di Pisa di San Giuliano Terme, per parlare della storia del calcio a Pisa. Ho intitolato la relazione “Pisa e il calcio: la storia passa dai giovani”. Dopo la cena il presidente Otello Leggerini mi ha gentilmente donato una medaglia ricordo della serata. Di seguito la relazione che ho esposto, presente anche sul sito del Rotary Pacinotti. Al termine della serata ho mostrato un video-ricordo del presidentissimo Romeo Anconetani.
Pisa e il calcio: La storia passa dai giovani
La storia del calcio pisano, nella sua massima espressione, è una storia particolare, dove ogni risultato è stato conquistato con sudore e fatica. A partire dagli anni del pionierismo, passando per la finale scudetto contro la Pro Vercelli persa nel 1921, il Pisa era composto principalmente di giovani di belle speranze. Giocare a calcio nei primi anni di questo sport in Italia era un passatempo, e ben lontani erano i tempi del professionismo.
1.1 I giovani del pionierismo (1909-1921)
Verso gli anni ’20 la situazione era in mutamento, si iniziavano a vedere le prime organizzazioni di un certo livello nel calcio italiano. Quell’anno il Pisa fece la storia del calcio italiano, arrivando in finale per lo scudetto contro la Pro Vercelli. La squadra era composta da tanti giovani, alcuni dei quali avrebbero avuto tanto successo in società più forti nel loro futuro. Prima di tutto il portiere, Mario Giani, allora 18 enne, vinse in seguito 3 scudetti con la maglia del Bologna. Enrico Colombari, all’epoca addirittura 16enne, fece una lunga carriera con il Napoli e il Torino, diventando poi allenatore. Giocò anche in nazionale e vinse uno scudetto con la casacca granata, prima di chiudere la carriera nel 1933 a Pisa. Tanti erano i giovani di quell’eroica squadra: c’erano anche Ugo Gnerucci, 18 enne, Danilo Sbrana, 21 enne e Nicola Corsetti, 19 enne che in seguito giocò anche in Serie A. Non dimentichiamo che in quei tempi il segretario del Pisa era un giovanissimo Ferruccio Giovannini. All’epoca Giovannini era solo un adolescente, aveva circa 13-14 anni e segnò tutto il ‘900 pisano. Morto all’età di 101 anni l’8 febbraio 1997, fu l’ideatore del carrello del Gioco del Ponte, contribuendo alla sua riedizione. Grande giornalista, era un protagonista a tutto tondo della pisanità.
I giovani del 1921
- Mario Gianni (18 anni), vinse 3 scudetti col Bologna
- Danilo Sbrana (21 anni)
- Ugo Gnerucci (18 anni)
- Nicola Corsetti (19 anni), in seguito giocò in Serie A
- Enrico Colombari (16 anni), in seguito nel Torino, Napoli e diventò allenatore. Giocò anche in Nazionale. A fine carriera tornò a Pisa nel 1933. Vinse uno scudetto col Torino
- Ferruccio Giovannini (13-14 anni)
1.2 I giovani di Romeo Anconetani
Romeo Anconetani riportò il concetto di “giovani” a Pisa, dopo anni di serie C e categorie inferiori. Negli anni passati, i più grandi risultati della storia del Pisa, come la promozione del 1967-68 in Serie A, non erano stati sotto il segno di fiorenti ragazzi. Quell’anno infatti l’unico giovane di livello fu Manservisi, 23 enne che ebbe una lunga carriera con Napoli e Lazio, vincendo anche uno scudetto. Quel Pisa, dalla media di età anagrafica molto elevata, rappresenta una eccezione nel nostro discorso.
Romeo Anconetani è stato un precursore di quella che oggi è la figura del procuratore. Le consulenze per squadre di tutta Italia nei trasferimenti dei giocatori e nella mediazione nelle trattative, fecero guadagnare ad Anconetani, nei primi anni ’60 l’appellativo di “Signor 5%”, poiché percepiva una piccola commissione per ogni consulenza riguardante calciatori consigliati ad altri direttori sportivi o trasferiti alle società sulla base dei dati redatti nelle schede del suo archivio. A Pisa Anconetani diede vita a quello che è stato definito “Archivio Anconetani”. Usando una rete di persone fidate, calcolando le medie dei voti dati ai giocatori dai giornali di tutto il mondo, compilò un enorme archivio con schede dettagliate di oltre 40mila calciatori. Inizialmente le schede trattarono calciatori italiani, mentre successivamente, soprattutto durante il periodo in cui Anconetani era presidente del Pisa, l’archivio incluse anche calciatori del Nord Europa, dell’Est Europa e del Sudamerica, grazie alla rete di osservatori della squadra toscana. Grazie al suo archivio e alla sua rete di osservatori, tra i quali Noris Schamous e Franco Meciani, Anconetani, durante la Presidenza del Pisa, fece esordire diversi giocatori che poi sarebbero diventati di fama nazionale e internazionale.
tratto dalla pagina Wikipedia dedicata a Romeo Anconetani, voce scritta dall’utente “MicheleBufalino”
Ecco alcuni giovani lanciati da Romeo, partendo da Berggreen, 24enne del Lyngby, semisconosciuta squadra danese, acquistato dal Lyngby per 270 milioni, fu poi rivenduto alla Roma per oltre 4 miliardi di lire. Il brasiliano Dunga, che aveva giocato per International, Corinthians, Santos e Vasco da Gama, acquistato per 700 milioni dal Vasco da Gama, fu rivenduto solo un anno più tardi alla Fiorentina per un miliardo. Sarebbe diventato campione del mondo 1994 col Brasile e successivamente commissario tecnico della nazionale verdeoro. Anconetani portò a Pisa altri giovani stranieri come Henrik Larsen, 24 enne, sempre del Lyngby, che poi divenne campione d’Europa nel 1992 con la maglia della Danimarca. Inoltre Diego Simeone, 20enne acquistato dal Velez, che divenne uno degli stranieri più apprezzati degli anni ’90 in Italia con le maglie di Lazio e Inter. Da poco tempo Simeone ha anche intrapreso con successo la carriera di allenatore. Infine Chamot, giovane 21 enne del Rosario Central, che fu apprezzato anche negli anni successivi in Italia.
Tanti anche i giovani italiani lanciati da Anconetani. I più importanti furono sicuramente Lamberto Piovanelli, 22enne che aveva disputato le giovanili nel Castelfiorentino e nell’Atalanta, fu uomo simbolo della promozione 1986-87 in Serie A, oltre poi a disputare altre 3 buone stagioni di livello a Pisa prima di chiudere la carriera con un profilo basso a causa di un grave infortunio che ne limitò le potenzialità. Tra i giovani italiani lanciati a Pisa ci fu anche Paolo Baldieri, 19enne in prestito dalla Roma, che si fece notare nel 1984-85. Inoltre Roberto Muzzi giovane 22enne, messosi in luce nell’ultimo di B del Pisa nel 1993-94. Tra i giovani che si sono poco messi in luce a Pisa, ma che hanno fatto una grande carriera ci fu sicuramente Christian Vieri, che aveva fatto le giovanili a Prato, una società che Romeo conosceva bene e si era iniziato a far vedere a Torino. Venne acquistato dal Pisa nel 1992 e poi rivenduto a Ravenna, dove iniziò una sfolgorante carriera.
Eccezioni: il 1967-68
- Pierpaolo Manservisi 23 anni, lunga carriera con Napoli e Lazio, vinse anche uno scudetto
I giovani di Romeo Anconetani, anni ‘80
- Klaus Berggreen 24 anni nel 1982 (Lyngby)
- CarlosDunga 24 anni nel 1987 (Internacional, Corinthians, Santos, Vasco Da Gama)
- Lamberto Piovanelli 22 anni nel 1986 (Castelfiorentino, Atalanta).
- Henrik Larsen 24 anni nel 1990 (Lyngby)
- Josè Chamot 21 anni nel 1990 (Rosario Central)
- Roberto Muzzi 22 anni nel 1993 da Roma
- Diego Simeone 20 anni nel 1990 (da Velez)
- Christian Vieri 19 anni nel 1992 (Da Torino, giovanili Prato che Romeo conosceva bene)
- Paolo Baldieri 19 anni nel 1984 (Da Roma)
- Gianluca Signorini ha esordito a 18 anni nel 1978, dopo settore giovanile nel Pisa. Successivamente icona del Genoa e del Pisa Calcio
1.3 I giovani del Pisa Calcio
Dopo il fallimento del Pisa Sporting Club, il Pisa ripartì con una nuova società. Collante tra la vecchia e la nuova società fu Gianluca Signorini, che aveva esordito a 18 anni nel 1978, dopo il settore giovanile nel Pisa, ed era diventato una bandiera del Genoa. Signorini decise di ripartire dai dilettanti a Pisa, divenendo capitano e contribuendo al ritorno del Pisa nei professionisti. A lui è intitolata la gradinata dell’Arena Garibaldi di Pisa. Pochi sono i giovani che hanno lasciato il segno nel Pisa Calcio. Quelli più importanti sono sicuramente Daniele Mannini, che aveva 20 anni nel 2003 quando esordì nel Pisa di Mian, per poi fare una onesta carriera tra Serie A e Serie B, e i giovani del Pisa di Braglia e Ventura. Nel 2006 infatti lasciarono il segno soprattutto Fabio Ceravolo, 20enne, e Nicola Ciotola, 22enne, che contribuirono entrambi con gol pesanti alla promozione del Pisa in Serie B dopo 13 anni. L’anno dopo a lasciare il segno fu soprattutto il 20enne Alessio Cerci, che con i suoi 10 gol in B fece sfiorare la Serie A al Pisa di Ventura.
Pisa Calcio
- Daniele Mannini aveva 20 anni nel 2003 quando esordì nel Pisa di Mian
- Fabio Ceravolo aveva 20 anni nel 2006 quando ha esordito nel Pisa di Covarelli
- Nicola Ciotola aveva 22 anni quando nel 2006 ha esordito nel Pisa di Covarelli
- Alessio Cerci aveva 20 anni nel 2007 quando ha esordito nel Pisa di Covarelli
1.4 Giovani per uscire dalla crisi: l’Ac Pisa 1909
I tempi sono cambiati rispetto solamente a qualche anno fa. Il calcio italiano sta attraversando una crisi profonda. I fallimenti delle società professionistiche si sono moltiplicati, il livello del campionato di serie A rispetto agli altri campionati d’Europa si è notevolmente abbassato. In questo stato di crisi, le piccole società possono andare avanti solamente valorizzando i giovani. È il caso del Pisa di Battini, che ha lanciato alcuni giovani importanti nell’ultima stagione, molti dei quali giocheranno in categorie superiori. È il caso di Emanuele Suagher, ottimo difensore, 20 enne al suo arrivo a Pisa, che il prossimo anno giocherà nel Crotone in B. Amedeo Benedetti, 20 enne al suo arrivo nel 2011, giocherà nuovamente in prima divisione a Lumezzane. Leonardo Gatto (19enne nel 2011), uno dei più bravi giovani del Pisa composto dal direttore Lucchesi, è attualmente all’Atalanta, ma è cercato da molte squadre di B. Andrea Barberis, 19enne nel 2012, giocherà a Varese nella prossima stagione. Anche Luca Rizzo, 20 enne in prestito nel 2012, il prossimo anno giocherà a Modena in B. Inoltre anche Leonardo Perez, uno dei giocatori simbolo del Pisa di queste ultime stagioni, 22enne al suo arrivo a Pisa, quasi sicuramente giocherà in B, dato che ha molta richiesta in cadetteria. Torneranno a Pisa anche Francesco Forte, un giovanissimo calciatore che era stato acquistato dall’Inter, dopo essersi messo in luce nelle giovanili del Pisa a soli 17 anni, quando esordì in campionato nel 2010. Lucchesi lo ha voluto fortemente nuovamente a Pisa, e con lui arriveranno anche calciatori di sicuro valore per la prossima stagione, come Marco Speranza, giovane difensore del Milan, e Mauro Bollino, giovanissima stella della primavera del Palermo.
I giovani dell’ Ac Pisa
- Emanuele Suagher 20 anni nell’Ac Pisa 2012, cartellino dell’Atalanta
- Amedeo Benedetti 20 anni nel 2011, cartellino del Chievo
- Leonardo Gatto 19 anni nel 2011, cartellino dell’Atalanta
- Andrea Barberis 19 anni nel 2012, andrà a Varese
- Luca Rizzo 20 anni nel 2012, andrà a Modena
- Leonardo Perez 22 anni (proprietà Pisa)
Giovani che si metteranno in luce:
- Francesco Forte aveva 17 anni quando ha esordito nel Pisa nel 2010. In prestito dall’Inter
- Mauro Bollino, 18 anni nel 2013, in prestito dal Palermo
- Marco Speranza, 19 anni nel 2013, in prestito dal Milan
Video proiettati:
Ferruccio Giovannini (da Archivio Pisanellastoria)
I gol di Berggreen
Pisa-Inter 2-1 del 1987-88, il gol di Dunga
I gol di Piovanelli
Paolo Baldieri
Scampoli di 2007-2008 Cerci
Scampoli di 2006-2007 Ciotola
Video Romeo Anconetani
Bibliografia
Ferruccio Giovannini, Lo Sport a Pisa, il pionierismo, Tacchi Editore
Roberto Stefanelli, Il Pisa fa 90,Mariposa Editrice, 1999
Alessio Carli, Carlo Fontanelli, Un secolo di calcio a Pisa, Geo Edizioni, 2008
Michele Bufalino, Jacopo Piotto, Pisa 1909, 100 Pisa, un punto per ripartire, CLD Libri, 2009
Renzo Castelli, Massimo Marini, Romeo Anconetani, un uomo di calcio, Pacini Editore, 2009 (biografia ufficiale)
Associazione Cento, Campioni e bidoni, Geo Edizioni, 2012
Archivi:
Archivio Pisanellastoria di Michele Bufalino
Pagina Wikipedia di Romeo Anconetani scritta da Michele Bufalino
Complimenti! Sei stato chiamato come relatore al Rotary, bravo
Bravo Michele!