Oggi vi parlo dei China Crisis, un gruppo semisconosciuto ai più. Si tratta di una band inglese formatasi nel 1979 nei dintorni di Liverpool. Il loro primo album risale al 1982 mentre l’ultimo, fino ad oggi, risaliva al 1994. Dopo oltre 20 anni il gruppo, tramite una campagna su Pledge Music, piattaforma di fundraising per progetti prettamente musicali, ha inciso un nuovo album: “Autumn in the neighborhood”.
PERCHE’? – Perché parlarvi dei China Crisis? Si tratta di una delle mie piccole passioni in generale, un gruppo che ho conosciuto tramite un amico con cui avevo perso (e ritrovato recentemente) un po’ i contatti, ma che ricordo sempre con molto piacere. Quando mi fece ascoltare qualche pezzo di una compilation, inizialmente rimasi un po’ spiazzato. Col passare dei giorni mi era tornata in mente quella musicalità così ricercata, quegli strumenti così inusuali per fare musica (i China Crisis suonano musica New Wave), quelle melodie così particolareggiate. Decisì così di acquistare la stessa compilation che mi aveva fatto ascoltare il mio amico per farmi un’idea più generale. In poco tempo finii per diventare un completista del gruppo, acquistando tutti i loro album.
LA STORIA – I China Crisis sono conosciuti principalmente nell’ambiente inglese, ma hanno avuto una buona accoglienza anche in Australia e negli Stati Uniti, dove spesso hanno suonato in concerti oltreoceano. Devono la loro fortuna principalmente ai loro primi tre album “Difficult Shapes and Passive Rythms”, “Working with Fire and Steel” da cui è tratto il loro singolo “Wishful Thinking” che si attestò ai primi posti delle classifiche inglesi e australiane oltre a “Flaunt The Imperfection”, il loro album più maturo e che forse avrebbe meritato maggiore attenzione dal pubblico, se un incidente e alcune vicende negative per la band non avessero fermato per alcuni mesi la promozione del disco. Successivamente la band non riuscì a ripetere le stesse melodie e profondità, anche a livello di testi, dei primi album, chiudendo con altri tre dischi di minor successo che decretarono, almeno dal punto di vista delle pubblicazioni, la fine della band. Non imprimendosi a sufficienza nel cuore del pubblico, l’album “Warped by Success”, con tanto di auto-ironico titolo, sembra chiudere la storia della band. Johnny Marr, chitarrista degli Smiths, li definirà “musica per chiunque, ma per nessuno in particolare”. Come però spesso accade per tutto ciò che riguarda gli anni ’80, i China Crisis finiscono per diventare un po’ vintage. Dopo essere stati funestati dalla perdita del proprio bassista Gary Johnson, morto suicida nel 1999, i China Crisis riprendono l’attività concertistica dopo 10 anni dal loro ultimo album, principalmente in teatri inglesi. Si apre un nuovo periodo nel quale anche Gary Daly , vocalist del gruppo, ha modo di partecipare ad alcuni progetti, aggregandosi al gruppo dei Muddyhead con il quale incide un album nel 2006. Da qui in poi i fan di vecchia data e i fanatici vintage tornano ad ascoltare il gruppo di Liverpool che organizza svariate tournée. Tra il 2008 e il 2009 Gary Daly sforna un nuovo album da solista, “How To Live And Love Your Life” che contiene anche alcune stampe di ritratti dello stesso autore, artista a tutto tondo prima ancora che musicista.
IL NUOVO ALBUM – Tornati allo “splendore dei giorni migliori”, la band decide di affidarsi alla piattaforma Pledge Music e nel 2014 apre una campagna per realizzare un nuovo album a 20 anni di distanza. L’accoglienza da parte dei fan (tra cui il sottoscritto) è delle migliori e il gruppo riesce a ottenere molto più della cifra prevista per la realizzazione. “Being In Love”, uno dei brani dell’album, viene premiato dal BBC Radio 6 Music show di Steve Lamacq, il 25 aprile 2014. Il 3 giugno 2015 è disponibile per il download in accesso anticipato il nuovo album, che sarà spedito a tutti quelli che hanno partecipato alla campagna, prima di essere promosso con una tournée in nord America (Canada e Stati Uniti) tra l’11 e il 20 giugno. Tuttavia “Everyone You Know”, brano disponibile per il download durante la lavorazione del disco per i fan, non è stato incluso nell’album, che contiene 11 brani: “Smile”; “Down Here on Earth”; “Autumn in the Neighbourhood”; “Because My Heart”; “Bernard”; “Joy and the Spark”; “Being in Love”; “Fool”; “My Sweet Delight”; “Tell Tale Signs” e “Wonderful New World”. Anche se molti ritengono che il gruppo non abbia dato poi molto al genere, definendoli “troppo pop per fare breccia nei cuori adombrati dei new waver, troppo intimisti e troppo americani per conquistare del tutto gli amanti britannici dell’easy listening” questo gruppo, a mio modesto parere, merita ancora oggi di essere ascoltato e raccontato.
Per approfondimenti:
Onda Rock
Wikipedia (En)
All music biography
The Guardian
Pledge Music New Project