Dopo poco più di un mese dall’uscita nei cinema e dopo averlo visto ben 3 volte, mi ritrovo finalmente a buttare giù alcune impressioni (e anche qualche teoria), ormai a freddo, sul primo episodio della nuova trilogia di Star Wars: Il risveglio della forza. La gestazione di questo post è stata veramente sofferta. Ci sono tantissime cose da dire e avverto fin da subito i lettori che ci saranno spoiler. D’altro canto il film ormai è uscito il 16 dicembre, quindi non avete più scuse se non l’avete ancora visto!
ACCOGLIENZA E CRITICHE – Il risveglio della forza è una pellicola che ha diviso molto i fan e un po’ meno la critica. Il film in generale è stato accolto abbastanza bene. Su Metacritic, su una media delle oltre 50 testate più importanti dedicate al cinema, si assesta all’81% mentre su IMDB il voto arriva all’8,5. Punteggi che lo portano poco sotto l’Impero colpisce ancora e Una nuova speranza. Il film è stato un successo mondiale, superando tutti i record al botteghino e diventando uno dei film col maggiore incasso della storia del cinema. Se pensiamo che solo nei cinema vi è stato un guadagno di oltre un miliardo di dollari, ad oggi la spesa di 4 miliardi spesa dalla Disney per rilevare la Lucas Film non sembra più così esagerata. Da molti fan, a mio modesto parere Star Wars VII è stato criticato forse in maniera eccessiva. Certamente il film presenta i suoi difetti, non è un’opera perfetta, ma nel complesso non si può bocciare la creazione di J.J. Abrams.
SPIEGONI E FANTASIA – Molti fan hanno lamentato il fatto che il film spiegasse e/o raccontasse poco del contesto storico in cui si è catapultati, oltre a tutta una serie di situazioni giudicate poco chiare. Se però riflettiamo bene, dei 6 film passati solamente la trilogia prequel contiene numerosi “spiegoni”, mentre la trilogia originale lasciava molto alla fantasia e all’interpretazione. Oggi forse si è troppo abituati, come spettatori, specie nei film più “commerciali”, ad essere guidati dal regista e dagli sceneggiatori. Questo ammazza un po’ la fantasia e in un universo filmico ricco più di fantasy che di fantascienza quale è quello di Star Wars critiche del genere per me stonano non poco. D’altro canto si possono benissimo interpretare senza troppe difficoltà alcune cose e, perché no, lanciarsi nelle più disparate teorie. Se poi un film riesce a tirar fuori allo spettatore domande e stimolarlo a spiegarsi certe situazioni, non può che essere riuscito in pieno nel proprio intento. Proprio a tal proposito questa è più una raccolta di impressioni e di teorie e non una vera e propria recensione.
KYLO REN – Il personaggio più criticato di tutta la pellicola è senza dubbio Kylo Ren / Ben Solo. Controverso, deviato, iracondo e ossessionato dal fantasma di Darth Vader, è probabilmente una delle personalità più complicate e singolari dell’intera saga. Per circa metà film Kylo Ren riesce a incutere timore nello spettatore, risultando davvero un cattivo ben riuscito. Da quando però, durante l’interrogatorio di Rey, si toglie la maschera, il personaggio interpretato da Adam Driver cambia completamente faccia, mostrando le proprie insicurezze, paure e debolezze. Convinto della propria scelta nel lato oscuro, cerca a più riprese di farsi scivolare di dosso le “lusinghe” del lato chiaro, arrivando, pur di sopprimere quel poco barlume di bontà rimasto in lui, ad uccidere il proprio padre, fino a quando, ferito, confuso e impaurito è costretto a scappare dopo essersi salvato per miracolo. Dopo la prima visione anche io ero abbastanza scettico su Kylo Ren, ma dopo essere tornato al cinema una seconda volta il mio giudizio sul personaggio è stato più profondo e meno superficiale. Invito pertanto i detrattori di Kylo Ren a riflettere un po’ di più su questa figura, a mio avviso molto sottovalutata.
EPISODIO IV O EPISODIO VII? – La critica più grossa rivolta a J.J. Abrams, che condivido in parte, è quella secondo la quale avrebbe saccheggiato la trama di Episodio IV. Effettivamente ci sono davvero molti punti in comune tra i due film, non ultimo l’ascesa e la caduta di una nuova “morte nera”, tema riproposto per l’ennesima volta nella saga. Effettivamente Abrams, per unire vecchi e nuovi fan non ha osato più di tanto, puntando in questo caso sull’usato sicuro. Ho accettato la riproposizione di alcune tematiche di base, ma francamente non ho ben digerito la riproposizione del tema morte nera.
LUKE SKYWALKER – Il personaggio che esce peggio da questo film è senza dubbio quello di Luke Skywalker, secondo me completamente stravolto da Episodio VII. Mentre Leia e Han Solo restano fedeli al proprio carattere, quel che viene fuori di Luke è sconvolgente. Da ciò che viene detto nel film Luke si sarebbe rifugiato in una sorta di eremo non avendo sopportato che il figlio del proprio amico Han Solo gli si fosse rivoltato contro. Per me una spiegazione debolissima, vi spiego perché. Nei film passati eravamo abituati a un Luke Skywalker completamente diverso. Il suo mentore Obi Wan Kenobi muore? Lui va avanti. Scopre che il suo mentore gli ha raccontato una barca di frottole e che il cattivo è suo padre? Lui va avanti. Suo padre gli taglia la mano e lo vuole uccidere? Lui va avanti. E adesso? Il figlio di Han suo allievo gli si rivolta contro e lui che fa? Va a vivere in un trullo dall’altra parte della galassia? Non ha il minimo senso. Se c’è una cosa del film che proprio non ho digerito è questa. Personalmente mi auguro vivamente che Luke ne esca meglio dai prossimi episodi.
LA SPADA DI LUKE – Numerose domande affollano la mia mente e quella di molti fan dopo aver visto la spada di Luke Skywalker in possesso di Maz. L’unico problema è che la spada che ci viene mostrata è azzurra, ma noi sappiamo che la spada azzurra di Luke fu persa dallo stesso Luke dopo il duello col padre al termine de L’impero colpisce ancora, precipitando nel vuoto dopo che Darth Vader gli tagliò la mano. Infatti la spada usata da Luke Skywalker nel ritorno dello Jedi è verde, non azzurra. Come sarà venuta in possesso Maz di questa spada? Lei se la cava con un laconico “è una lunga storia”. Personalmente trovo che sia un tema affascinante e spero venga approfondito nel prossimo film. Anche se molti dubbi restano.
REY E IL RISVEGLIO DELLA FORZA – E’ stata sorprendente e apparsa un po’ forzata ai più, la scelta di una Rey molto abile nel destreggiarsi a padroneggiare la forza, rispetto a ciò che abbiamo visto in passato. Salvo l’abilità nel pilotare gli “sgusci” del piccolo Anakin, se ci pensiamo per poter utilizzare la spada o altre abilità serve quanto meno un addestramento di base che Rey non ha avuto, salvo una breve “introduzione alla forza” da parte di Maz che sembrava più uscita da un bignami. La spiegazione più logica per molti è che Rey in qualche modo abbia già avuto a che fare con la forza in passato. Di lei sappiamo che è stata abbandonata su un pianeta da bambina all’età di 4 anni. Una tale abilità con la forza può essere giustifica in due modi. Prima di tutto con un addestramento avvenuto in tenera età (storicamente i jedi venivano iniziati molto giovani) e questo accrediterebbe una delle molte teorie secondo le quali lei fosse allieva di Luke Skywalker, o almeno abbia iniziato ad addestrarsi con lui. Secondariamente Rey potrebbe essere parente di qualche potente Jedi del passato, ereditandone i geni. Qui nasce un’altra teoria, forse una delle più probabili, secondo la quale Rey potrebbe essere figlia o parente in qualche modo di Obi Wan Kenobi. Bisogna ricordare che l’Ordine dei Jedi si è sciolto al termine della “vendetta dei Sith”, liberando i jedi dal giuramento e dal celibato. Obi Wan quindi avrebbe benissimo potuto avere dei figli. Inoltre nel film si sente distintamente, tra i vari flashback di Rey quando tocca la spada, la voce di Obi Wan, che è stato uno dei possessori della spada stessa. Molti sostengono che lo stile di combattimento di Rey sia simile a quello di Obi Wan e infine Rey e Obi Wan sono gli unici in tutta la saga a parlare con accento inglese mentre gli altri parlano tutti con accento americano (Finn incluso, nonostante l’attore, John Boyega, sia di nazionalità britannica). In base a queste teorie non appare poi così assurdo che Rey possa destreggiarsi così bene con la forza. Che si sia quindi risvegliato qualcosa in lei? Che la forza abbia trovato un nuovo modo di manifestarsi?
I DUELLI CON LE SPADE – Una delle cose che ho apprezzato di più nel film, paradossalmente, sono i duelli con le spade, che mostrano quanto non ci siano più le abilità di un tempo. Partendo dalla trilogia prequel, è bene ricordare che i duelli erano spettacolari e con i poteri di Jedi e Sith al massimo della loro grandezza. Se poi notiamo i duelli della trilogia originale le differenze chiaramente sono abissali sia in termine di effetti speciali, sia in termine di abilità stesse, dato che erano rimasti solo i brandelli della forza dei Jedi e dei Sith. Stilisticamente, se ci pensiamo bene, i duelli del Risveglio della forza sono inferiori a tutti i 6 film precedenti, e questa secondo me è stata un’ottima scelta da parte di sceneggiatori e registi, anche perché non è rimasto più nessuno a saper usare bene una spada laser, a parte forse Luke Skywalker. Kylo Ren infatti non ha veri e propri avversari, oltre a un addestramento incompleto, e utilizza uno strumento molto particolare, costruito da lui stesso. Nel film è messo in difficoltà sia da Finn (che però perde miseramente), sia da Rey, ma perde perché gravemente ferito e psicologicamente instabile dopo quello che è appena successo nel film.
CHI E’ SNOKE? – Il supremo leader Snoke, maestro di Kylo Ren, è uno dei personaggi apparentemente inediti di questo Star Wars, ma potrebbe non essere così inedito come pensiamo. Sta prendendo piede, da alcune settimane, una teoria che mi sento di appoggiare in pieno, secondo la quale Snoke altro non è se non Darth Plagueis. Analizzando la colonna sonora infatti è saltato fuori che il tema di presentazione di Snoke è lo stesso di un dialogo avvenuto in Episodio III: La vendetta dei sith tra Palpatine e Anakin Skywalker. In quel dialogo Palpatine raccontava la storia del suo maestro, Darth Plagueis: “Era un Signore Oscuro dei Sith, così potente e così sapiente, da poter usare la Forza per indurre i Midi-Chlorian a creare la vita. Aveva tale conoscenza del Lato Oscuro, che riusciva a impedire a coloro che amava di morire.” A quanto è noto sapere, il maestro di Palpatine era ossessionato dal non poter trovare lui stesso rimedio alla morte e si preoccupava di poter insegnare i segreti del lato oscuro al suo allievo. Proprio Palpatine/Sidious mise fine alla vita di Plagueis nel sonno come raccontato da lui stesso ad Anakin. E se Darth Plagueis non fosse morto? Sarebbe indubbiamente un elemento davvero interessante da scoprire nei prossimi episodi della saga.
LA MORTE DI HAN SOLO – La morte di Han Solo è senza dubbio uno dei momenti più drammatici di tutto il film (ammetto di essere rimasto abbastanza shockato al cinema). Fortemente voluta da Harrison Ford (avrebbe preferito che il personaggio morisse già nella trilogia originale), nonostante sia sicuramente una fine degna presenta tuttavia alcune forzature. Molti, me compreso, non hanno gradito infatti la poca empatia di Chewbacca. Infatti al ritorno nel quartier generale dei ribelli Chewbacca e Leia quasi si ignorano con quest’ultima che va invece ad abbracciare Rey, che in fondo conosceva Han Solo da molto poco tempo. Una scelta alquanto discutibile. Nonostante questo, come già detto la morte di Han Solo serve per fare “spiccare il volo” definitivamente a Kylo Ren verso il lato oscuro.
GLI OSCAR 2016 – Il risveglio della forza ha ottenuto 5 nomination agli Academy Awards 2016. Si tratta di nomination tecniche quali quelle al miglior montaggio, colonna sonora, montaggio sonoro, sonoro ed effetti speciali. Sicuramente nomination meritevoli per queste categorie, soprattutto per gli effetti speciali, al posto giusto, non invasivi e perfettamente integrati nel film. Ottimo anche il lavoro per il montaggio sonoro e la colonna sonora, ma quest’anno John Williams molto probabilmente dovrà fare i conti con Ennio Morricone in The Hateful Eight, davvero inarrivabile.
IL PROGETTO STAR WARS – In conclusione, questo film getta sicuramente ottime basi per la nuova trilogia. Date le molte domande in sospeso, va inoltre visto come un prologo e non come un film a sé stante. La valutazione di questo episodio potrebbe cambiare in base a ciò che potremmo vedere nei successivi film per i quali, tra l’altro, le sceneggiature sono già state scritte. Si tratta di un progetto molto ampio da qui al 2020. Oltre ai 3 episodi principali infatti il 2016 sarà l’anno di Rogue One, spin off dal punto dei vista di ribelli ambientato all’epoca della trilogia originale nel quale i ribelli stessi dovranno rubare i piani della prima morte nera. In programma ci sono anche i film su Boba Fett e Han Solo, che sono ancora allo stato embrionale. Di certo di carne al fuoco ce n’è tanta, ma personalmente mi sento di essere molto ottimista per il futuro della saga.