Un altro anno di cinema è passato. Rieccoci nuovamente per commentare un’altra edizione degli Oscar che questa notte andranno in scena al Dolby Theatre di Los Angeles. Per l’edizione 2017 sarà il comico Jimmy Kimmel a presentare. Un mese fa avevo pubblico le nomination, ma andiamo a vedere quelli che sono i film da non perdere del 2017, analizzando i 9 candidati a Miglior Film:
ARRIVAL (8 nomination agli Oscar) – Vari monoliti provenienti dallo spazio atterrano sulla terra e si rende necessario investigare, motivo per il quale una squadra comandata dalla linguista Louise Banks (interpretata da Amy Adams) viene incaricata di studiare e comunicare con queste entità extraterrestri. Si tratta del classico plot di numerosi film del genere. Il film di Denis Villeneuve è stato lungamente paragonato a Interstellar. Piano piano alla Banks si fa strada quello che è il dono degli alieni all’umanità, in una mescolanza di flashback e paradossi temporali tra il presente un futuro che in partenza è possibile scambiare per un passato lontano. Scienza, sì, come in molte altre pellicole recenti, ma anche tanta fantascienza e filosofica, forse un po’ troppo buttate lì, ma in fin dei conti c’è del bel cinema. Riuscirà ad accaparrarsi la pregiata statuetta di miglior film? Probabilmente no.
BARRIERE (4 nomination agli Oscar) – Dopo la grande polemica razziale che ha sconvolto gli Oscar dello scorso anno, per questa edizione sembra che l’Academy sia corsa ai ripari, presentando una lista di nomination non più costellata di “attori, film e registi bianchi”, ma guarda caso con una serie di film e attori che seguono proprio il filone della tematica razziale. Uno di questi film è proprio Fences (titolo originale), con Danzel Washington e Viola Davis, una delle attrici di colore più brava degli ultimi anni. E’ la storia di una ex promessa del baseball che lavora come netturbino a Pittsburgh e di una relazione non facile con la moglie, il figlio e gli amici. Si indaga sui rapporti di razza all’interno dell’America degli anni ’50. Si tratta di un affresco di una società americana di provincia in cui le difficoltà per il colore della pelle sta diventando forse meno importante. E’ un film che si divide tra teatro e cinema in cui Viola Davis si candida fortemente come migliore attrice non protagonista di questa edizione.
LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE (6 nomination agli Oscar) – Film diretto da Mel Gibson, è una pellicola bellica con Andrew Garfield e, come molte delle opere di Gibson, ruota intorno al sacrificio, in questo caso quello del soldato Desmond Ross, obiettore di coscienza che rifiutava l’utilizzo delle armi, isolato inizialmente per poi venire successivamente esaltato dopo aver salvato i propri compagni d’arme nella battaglia di Okinawa della Seconda guerra mondiale. La figura di Doss quasi diventa religiosa, mistica, una sorta di salvatore pronto a compiere miracoli mentre la battaglia diventava più aspra. Corpo e violenza, un must del cinema di Gibson che anche in questo caso non è da meno e non è scevro dai soliti “difetti” delle sue opere, intrise di retorica e anche un po’ di pesantezza.
IL DIRITTO DI CONTARE (3 Nomination agli Oscar) – Hidden Figures, titolo originale, è il secondo film a tematica razziale degli Oscar 2017. Si tratta della storia mai raccontata di tre donne afroamericane che lavorarono alla NASA durante la corsa allo spazio, in particolare l’operazione che vide l’astronauta John Glenn come primo americano a essere spedito nello spazio, punto fondamentale della storia della NASA che ribaltò la corsa alla Luna. Il film si divide tra il doppio sogno di Katherine Johnson, Mary Jackson e Dorothy Vaughn non solo di poter contare qualcosa, ma anche di portare bianchi e afroamericani all’uguaglianza oltre al sogno della conquista dello spazio. Senza la scienziata Johnson gli Stati Uniti non avrebbero probabilmente mai messo per primi piede sulla luna. La tematica razziale è affrontata in maniera leggera e non è mai pesante, con il film che non risulta essere mai pesante o “ammiccante”. Dato che si tratta anche di una pellicola biografica, la sceneggiatura si è quasi scritta da sola e il regista Melfi è stato onesto a non imporsi sulla scena, creando un ottimo film al servizio della storia.
HELL OR HIGH WATER (4 nomination agli Oscar) – Si viaggia molto attraverso l’America in questa edizione degli Academy Awards. In Hell or High Water infatti si viaggia attraverso il Texas, con due fratelli che pianificano e realizzano varie rapine a piccole banche per poter salvare la fattoria di famiglia pignorata dalle banche che nel sottosuolo ha un grande giacimento petrolifero. Sulle tracce dei banditi si mette un Texas Ranger esperto e prossimo alla pensione. Registicamente impeccabile, il film ha una storia molto semplice, ma affrontata in maniera sorprendentemente profonda per il genere, presentando prove attoriali notevoli, come quella di un grande Jeff Bridges, candidato non a caso come attore non protagonista. Il film è quasi un western contemporaneo in cui la paura del futuro e il senso della giustizia dominano le intenzioni e le azioni dei protagonisti. La sensazione che tutto possa sfuggire di mano e che gli eventi possano precipitare si ha per tutto il film, senza dubbio meritatamente in nomination.
LA LA LAND (14 nomination agli Oscar) – Il film più discusso e con il più alto numero di nomination di questa edizione degli Academy Awards. Già dal titolo, traducibile con l’espressione inglese “mondo dei sogni” nella quale ci si sofferma a pensare che le cose che sono del tutto impossibili potrebbero accadere, invece di capire come stanno veramente le cose. E’ un musical che strizza l’occhio alla storia del cinema, pregnante di riferimenti a numerose altre pellicole di Hollywood come “Cantando sotto la pioggia” o “Grease” per i quali vengono anche imitate determinate scene all’interno del film. Damien Chazelle compie una grande opera registica, cosa non facile per un musical, aprendo la pellicole con un lungo e coinvolgente piano sequenza. Amore, sogni, delusioni, locura e crescita. Lei (Emma Stone) è una aspirante attrice, illusa e disillusa dal mondo del cinema, lui (Ryan Gosling) è un abile musicista che vuole a tutti i costi salvare il Jazz nella città che “venera tutto e non dà valore a niente”. Pur di realizzare le loro aspirazioni i due protagonisti arrivano a consumare il proprio amore, alimentando il rimpianto per il proprio passato in una nostalgia e un romanticismo senza tempo. Monumentale la prova di Gosling che nel confronto con la Stone esce vincitore. La La Land è uno dei seri candidati a miglior film di questa edizione.
LION (6 Nomination agli Oscar) – Il film di Garth Davis con Nicole Kidman e Dev Patel racconta la storia di Saroo, un bambino indiano che, finendo sul treno sbagliato, si perde a Calcutta venendo salvato dalle autorità non riuscendo a spiegare la propria provenienza. Adottato successivamente da una coppia australiana, decide una volta adulto di analizzare tutte le stazioni dell’India con in mente l’immagine di quella dalla quale era partito inizialmente finché non trova quella giusta. È una commovente storia vera, potente, che emoziona e sconvolge. È una grande prova per Nicole Kidman e Dev Patel che potrebbe regalare loro anche la statuetta.
MANCHESTER BY THE SEA (6 nomination agli Oscar) – Prosegue il viaggio attraverso l’America di questi Oscar 2017. Stavolta ci troviamo in Massachussets, assieme a una famiglia di lavoratori. A seguito della morte improvvisa del fratello Joe, Lee diviene tutore del nipote ed è inseguito e prigioniero dei tormenti del proprio passato. È un dramma che sussura quello che vuole dire allo spettatore, coinvolgendolo e facendolo rimanere addosso. Con un ritmo a volte lento, senza correre, la pellicola è un piccolo capolavoro registico e narrativo che merita ognuna delle 6 nomination per le quali è candidato.
MOONLIGHT (8 nomination agli Oscar) Basato sull’opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue è un film diviso in capitoli e ha vinto l’edizione 2017 dei Golden Globe divenendo il candidato numero uno alla vittoria degli Oscar di quest’anno. Siamo a Miami e ci viene raccontata attraverso infanzia, adolescenza ed età adulta la vita di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto nei sobborghi che lotta per trovare faticosamente il proprio posto nel mondo. Identità, famiglia, amore e amicizia, vanta una grande prova attoriale per tutto il cast. Nonostante numerosi luoghi comuni cinematografici il film curiosamente spinge a rifiutare proprio le etichette e i luoghi comuni. Da segnalare un grande Mahershala Aly, il Remy Denton di House of Cards.