Si torna a parlare di Bici Dopate. Secondo un’inchiesta di un giornalista francese, riportata da Repubblica, l’ex ciclista texano non solo faceva uso sistematico di sostanze dopanti, ma avrebbe utilizzato anche la tecnologia per andare più veloce degli altri.Questo quanto riportato dal quotidiano italiano:
Lance Armstorng non solo si dopava per vincere, ma utilizzava anche la tecnologia per aumentare la propria velocità in salita. Il j’accuse arriva dal giornalista francese, esperto di ciclismo, Antoine Vayer che, dopo aver visionato diversi video delle gare dell’ex ciclista statunitense avrebbe trovato un gesto in comune: l’americano toccava lo schienale del sedile prima di aumentare sensibilmente la velocità, come si può vedere dalle immagini sul sito del ‘Mundo Deportivo’.
Piccolo dispositivo facile da nascondere
Si tratterebbe di piccoli dispositivi che pesano solo 800 grammi, quindi molto facili da nascondere all’interno delle biciclette. Sono composti da un motore che produce 500W di potenza e da una batteria che si inserisce all’interno della borraccia utilizzata dai ciclisti. Tuttavia, la forza che esercitano non è sufficiente per impedire al ciclista di pedalare: “Non è come andare in moto. Devi lavorare sodo per farlo funzionare”, ha spiegato Harry Gibbings, capo di Typhoon, un produttore di questi tipi di motori.
Non solo doping chimico
Al texano sono già stati tolti i sette Tour de France che aveva conseguito consecutivamente dopo aver ammesso nel 2013 di essersi dopato in un’intervista con Oprah Winfrey. Le accuse di Vayer fanno seguito a quelle di Jean-Pierre Verdy che ha trascorso gran parte della sua vita a caccia di imbroglioni nel mondo dello sport nel ruolo di capo dei controlli presso l’Agenzia francese antidoping. Verdy in un’intervista rilasciata a France TV per promuovere il suo libro “Doping: my war against cheaters”, ha rivelato che a suo parere i metodi di Armstrong andavano oltre il “semplice” doping chimico: “Sono convinto che avesse un motore nella bici. Ho ancora in testa le immagini di una tappa di montagna dove ha staccato tutti con una facilità imbarazzante”.