Da ore non si fa che parlare della nuova Superlega. Più che un articolo, ho pensato di esporre un pensiero caustico e deciso.
Cosa ne penso della Superlega? Francamente ne sono disgustato e spero che le squadre coinvolte siano radiate o sospese da Fifa, Uefa e Figc. Il vero problema è che questa situazione, una volta che avrà preso piede, porterà alla morte del calcio o a un cambiamento epocale, non necessariamente positivo.
Probabilmente per i soggetti fondatori ci sarà un enorme beneficio nel breve termine, ma la spaccatura sarà tale che ci sarà una guerra agli sponsor, una perdita di appeal nei confronti di alcune leghe nazionali (tra cui la Serie A, già in netto calo da anni) e anche delle competizioni continentali europee, per non parlare dei Mondiali. Lo stesso appeal della Superlega è tutto da valutare, i tifosi saranno disposti a farsi piacere una competizione del genere? Quanto potrà reggere? Quanto seguito avrà realmente?
Sono tante le domande che affollano la testa, ma non vedo una risoluzione positiva e alla fine secondo me sarà un danno tanto per questa nuova realtà, quanto per il calcio tradizionale.
E’ questo il momento di riunirsi per un calcio più genuino, è ora di tornare a tifare per le squadre delle nostre città, soprattutto per le squadre di provincia.
Update 21 aprile: Alla fine questo progetto è morto prima di iniziare, travolto dalla sollevazione popolare dei tifosi, dalla incredibile compattezza dei politici, dalle istituzioni che ne hanno condannato ogni singolo aspetto. Rimane un uomo, da solo, a rimuginare nel silenzio: Andrea Agnelli. Col cerino in mano, mentre tutti abbandonavano la nave, è il vero sconfitto di questa breve avventura.