Un’edizione in ‘tono minore’, di sicuro con meno appeal degli scorsi anni e forse con meno trasporto emotivo. Un’edizione in cui l’approdo al cinema è stato aiutato o ‘soppiantato’ dallo streaming. Un’edizione di film che in fondo, mai come quest’anno hanno visto in pochi, perché dei molti candidati a miglior film, meno della metà erano disponibili sulle piattaforme, acquistabili o visibili al cinema in Italia. Un’edizione, insomma, diversa da tutte quante. Come ogni anno però, ecco una breve guida assolutamente amatoriale e non professionale ai film in concorso al ‘Miglior film’, ma anche dove poterli vedere prima della grande notte degli Oscar di domenica sera.
Mank, regia di David Fincher (10 candidature). Dove si può vedere? Su Netflix.
Probabilmente favorito per la vittoria, è prodotto da Netflix e racconta il ‘dietro le quinte’ della genesi della sceneggiatura di un altro film, Quarto Potere (Citizen Kane), pellicola che fece la storia del cinema. La trama racconta la vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, in due periodi distinti, ma intrecciati, il primo nel corso degli anni ’30, mentre il secondo durante la stesura del film, che in cui si dà seguito alla teoria secondo la quale, nonostante la sceneggiatura fosse attribuita a lui e ad Orson Welles, in realtà sarebbe da attribuirsi soltanto allo sceneggiatore. Un film che indaga molto sulla vita del protagonista e anche sulla ideazione di alcune scene e scelte chiave di Quarto Potere.
Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7), regia di Aaron Sorkin (6 candidature). Dove si può vedere? Netflix
Altro film dalla travagliata storia di distribuzione, per colpa anche del Covid, ha incassato 100 mila dollari (una miseria), nella sua breve e limitatissima sortita in sala, per poi approdare definitivamente su Netflix che ne ha acquistato i diritti. La pellicola narra di uno dei ‘caposaldi’ della storia del ‘900 americano, quando un gruppo di attivisti contro la guerra del Vietnam fu accusato di aver cospirato e causato uno scontro tra manifestanti e Guardia Nazionale nel ’68 a Chicago, nel corso delle proteste alla convention del Partito Democratico. Da segnalare la candidatura di Sacha Baron Cohen a Migliore attore non protagonista, che in questo film riesce a ridicolizzare, a mio modesto modo di vedere, la prova attoriale di Eddie Redmayne.
Judas and the Black Messiah, regia di Shaka King (6 candidature). Dove si può vedere? Acquistabile e/o noleggiabile su tutte le piattaforme digitali a partire dal 9 aprile.
La pellicola, basata anch’essa su fatti reali, racconta la storia di Fred Hampton, leader delle Pantere Nere, personaggio già visto in “Il Processo ai Chicago 7” e per questo strettamente connesso ad esso, interpretato da Daniel Kaluuya che ha vinto il Golden Globe come attore non protagonista ed è candidato allo stesso premio agli Academy Awards. La storia è nota, in qu anto Hampton viene visto come una minaccia da parte del governo e l’Fbi infiltra un uomo nelle file delle pantere nere, decidendo così di intervenire.
Sound of Metal, regia di Darius Marder (6 candidature). Dove si può vedere? Prime Video
La vicenda che ruota intorno al film narra del batterista Ruben (Interpretato da Riz Ahmed, meritatamente candidato agli Oscar come attore protagonista) che, ex tossicodipendente, è in tour con la sua fidanzata Lou. I due sono componenti di un duo di successo nel mondo del Metal. Un giorno però, Ruben ha un sensibile calo dell’udito e presto dovrà fare i conti con una completa sordità. Da queste premesse si snoda tutto l’arco narrativo, in una storia che parla di valori, formazione, responsabilità e amore. Almeno per quanto mi riguarda, si tratta di un film molto riuscito e meritevole di almeno una o due statuette.
Nomadland, regia di Chloé Zhao (6 nomination). Dove guardarlo? A partire dal 31 Aprile su Disney Plus
Praticamente impossibile guardarlo legalmente in Italia, io stesso sono riuscito a vederlo in lingua originale solo grazie a un amico americano. Nomadland è, a detta di molti, favoritissimo a vincere il titolo di Miglior Film e può fregiarsi anche delle nomination a miglior regista e sceneggiatura non originale. Ha debuttato alla mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno, narra le vicende di Fern che dopo aver perso marito e lavoro, attraversa gli Stati Uniti sul suo furgone, in una vita da nomade. Nonostante l’ottima recitazione di Frances McDormand, giustamente candidata come miglior attrice, il film registicamente non mi ha fatto impazzire e mi ha causato pesanti sbadigli per tutto il corso della proiezione. Se merita l’Oscar? Può darsi. Se spero che possa vincere il miglior film? Assolutamente no.
Minari, regia di Lee Isaac Chung? (6 nomination) Dove guardarlo? A partire dal 26 aprile al Cinema o dal 5 maggio su Sky.
Mi astengo da ogni giudizio personale in quanto, per la prima volta, mi mancano da vedere tre film da quando sul mio blog presento i film candidati agli Oscar. Uno di questi è proprio Minari. Quest’anno infatti gli ultimi tre film della mia ‘scheda’ non li ho potuti vedere in quanto non disponibili in Italia. Ho potuto sopperire con Nomadland, ma per le prossime tre pellicole non ho trovato modo di vederli. Sono però molto curioso di vedere questo film coreano, soprattutto dopo l’exploit di Parasite dello scorso anno. Di cosa tratta? Si parla della storia di una famiglia coreana immigrata negli Usa che si trasferisce in Arkansas e riflette sulle differenze tra la società americana e quella coreana.
Una donna promettente (Promising Young Woman), regia di Emerald Fennell (5 nomination). Dove guardarlo? Uscirà al cinema dal 29 aprile.
Film drammatico dell’esordiente Emerald Fennel che ha convinto la critica americana, il thriller racconta la storia di Cassie, studentessa di medicina che va a lavorare in un bar. Tra riflessioni sullo stupro e traumi dal passato, il film parla della cultura dello stupro nella nostra società, inevitabile tematica da trattare dato lo scandalo che ad Hollywood ha dato vita al movimento #MeToo. Tra le produttrici anche Margot Robbie.
The Father – Nulla è come sembra (The Father), regia di Florian Zeller (6 nomination). Dove guardarlo? Solo nei prossimi mesi arriverà al cinema in Italia
Attesissimo per la candidatura agli Oscar come migliore attore di Anthony Hopkins, il film adatta un lavoro teatrale dello stesso regista Zeller, all’esordio alla camera da presa. La tematica affrontata è quella della demenza senile che ha colpito il protagonista.
BONUS - C’è anche un po’ di Italia che concorre agli Oscar con Pinocchio di Matteo Garrone e La vita davanti a se di Edoardo Ponti, con Sophia Loren. In particolare quest’ultimo è candidato per la migliore canzone originale, il brano Io Si di Laura Pausini, che ha già vinto il Golden Globe 2021.