Non sono mai stato uno di quelli che segue le mode del momento. Mai tra i primi ad acquistare prodotti elettronici attesi o altro. Inoltre ho un feroce odio verso Apple che mi ha sempre portato a rifiutare qualsiasi cosa provenisse dalla mela morsicata.
Questa volta però è diverso. Da qualche settimana sono stati consegnati 2000 prototipi dei Google Glass a sviluppatori e altri fortunati. La maggior parte di voi sa benissimo cosa sono i Glass. Per tutti gli altri, si tratta di occhiali a realtà aumentata che navigano su internet, e tramite un prisma posto sulla parte destra della montatura permettono di visualizzare di tutto, dalle breaking news a messaggi interattivi.
Con i Glass si può fare davvero ogni cosa. Queste le specifiche tecniche fornite da Google un paio di mesi fa:
- Naselli regolabili e telaio resistente, adatti a qualsiasi viso
- Display ad alta risoluzione, equivalente ad uno schermo ad alta definizione da 25 pollici da due metri di distanza
- Fotocamera da 5MP e registrazioni video a 720p
- Audio a conduzione ossea
- Wi-Fi – 802.11b / g e Bluetooth 12 GB di memoria utilizzabile, sincronizzato con Google Cloud Storage
- Compatibile con qualsiasi cellulare Bluetooth
E’ un’idea che mi ha sempre affascinato. Da amante dei film di 007 e di film ipertecnologici come Minority Report mi è sempre piaciuta l’idea di poter vedere un oggetto simile. Quindi sì, per la prima volta cercherò di accaparrarmi i Google Glass appena entreranno in commercio. Cosa mi attira di più del prodotto? L’interattività con la rete, il prisma ottico, la possibilità di vedere effettivamente google maps mentre si sta camminando ed entrare in contatto con qualcuno senza bisogno di un telefono cellulare.
In Italia a dire la verità se ne è parlato poco, soltanto da una settimana hanno iniziato i grandi media a trattare l’argomento.
Ecco un paio di video realizzati Marco Sideri del Corriere della Sera. L’occhiale intelligente di Google è stato rilasciato ad una società di Bologna che è stata invitata al Google I/O 2013, ed al momento è l’unico esemplare di Google Glass presente in Italia. La prova italiana è analizzata dal sito Tuttoandroid a questo link. In coda ho messo i primi filmati del Corriere della Sera.
La prima applicazione italiana in sviluppo è MusiXmatch, per il riconoscimento di testi e canzoni, qualcosa di simile a TrackID, la fortunata app che ha spopolato sui tablet e sui telefonini.
Successivamente l’argomento è stato trattato sul Sole 24 Ore, direttamente da uno degli sviluppatori di Bologna che stanno lavorando ai primi progetti. Si tratta di Max Ciociola, che sta raccontando le sue prime impressioni e lo sviluppo di MusiXmatch. Qui trovate tutti i suoi articoli sul sito del Sole 24 Ore
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