Tratto dalla introduzione al Libro: “La Bici Dopata”:
Bici truccate. Si, avete capito bene, non è uno scherzo. Vi starete chiedendo cosa signifi ca. Si tratta di biciclette, dotate al loro interno di un marchingegno, praticamente invisibile, capace di aiutare la pedalata, assisterla, e in alcuni casi, risultare un mezzo letale, capace di fare la differenza sugli avversari. Progettato come un oggetto ad uso commerciale, destinato per lo più verso i cicloamatori, questo congegno si è migliorato nel tempo, tanto da diventare un vero e proprio oggetto pericoloso per i vertici dell’Unione ciclistica internazionale. Sono state utilizzate molte fonti giornalistiche a supporto delle tesi e delle analisi contenute in questo libro. È stata data voce a diverse opinioni riguardo a come è stata gestita la vicenda da parte della stampa. Ritengo che questo libro sia del tutto imparziale da questo punto di vista. In questo libro affronteremo insieme un lungo viaggio, durante tutto l’arco del 2010, che ci porterà lentamente a scoprire dove e come si è originata la notizia, fi no ad arrivare ai particolari più scottanti e ai sospetti che in questi mesi hanno coinvolto alcuni grandi professionisti del ciclismo, soprattutto il campione svizzero Fabian Cancellara, ma anche costruttori importanti, in uno scandalo della gravità ben più grande del doping farmacologico. Per l’occasione è stato coniato il termine di “Doping tecnologico”,ma a tutti gli effetti si tratta di varcare quella linea, che distingue il ciclismo dal motociclismo. Truccare le biciclette è ancor peggio di manipolare il proprio corpo. Il doping tecnologico, studiato e premeditato a tavolino, permetterebbe di risparmiare fatica e fare la differenza sugli altri. Solamente chi suda merita di arrivare al traguardo a braccia alzate.
In seguito a queste sconcertanti notizie, a queste rivelazioni, mi sorprendeva che nessuno potesse incentrare l’attenzione su questa situazione. Nessun organo di stampa italiano, il giorno dopo le rivelazioni di TGiro aveva parlato di questo, neanche gli organi di stampa internazionale. Era stato messo sorprendentemente tutto a tacere. È per questo motivo che in prima persona, non lavorando per un importante agenzia di stampa, ma solo a livello locale, decisi che forse, avrebbe avuto una risonanza importante se avessi creato un video, caricandolo magari su Youtube, che analizzasse la situazione. È per questo motivo che dopo aver visto la negligenza di molti organi di stampa ho colto la palla al balzo e ho realizzato il fi lmato.
Tratto dal mio Libro: “La Bici Dopata”
IL FILMATO: L’IDEA E LA RIFLESSIONE
Prima di tutto occorreva riunire le informazioni che erano trapelate ed erano state date fi no a quel momento. L’idea era di mettere in luce tre aspetti di questa tecnologia. Prima di tutto provare la sua esistenza con il video di Fabretti e Cassani, poi dimostrarne l’accessibilità per tutti, infi ne provare a ragionare circa le accuse rivolte nei mesi precedenti a Cancellara, per fare rifl ettere il popolo della rete. Il video, con immagini Rai e Internazionali, spiega dunque come è possibile il Doping tecnologico. La volontà era quella di non accusare nessuno, solo invitare il pubblico a rifl ettere. La prima parte del fi lmato ha immagini Rai.LA SECONDA PARTE DEL FILMATO: IL GRUBER ASSIST
Nella seconda parte il risultato di una mia inchiesta. Dopo aver mostrato il video della Rai, ho deciso di mostrare come venisse montato questo diabolico macchinario su una bicicletta reale. Sono andato quindi a infornarmi meglio circa la tecnologia Gruber Assist i cui slogan, soprattutto la parte in grassetto, lasciano davvero spazio a molte interpretazioni.. “Il motore Gruber Assist per biciclette è fatto per tutti: per lo sportivo, che si vuole allenare indipendentemente dalla pendenza e per il “ciclista della domenica”, che riceve un aiuto per le salite più difficili. Gruber Assist non è stato concepito per sostituire la pedalata del ciclista, ma per assisterla. In questo modo il motore Gruber Assist è per tutti i ciclisti, dal ciclista per hobby fi no al professionista!” Il motore Gruber Assist ha una lunghezza di 22cm, ed è composto dall’unità di motore, un ingranaggio planetario, e un innesto a ruota libera. Il motore viene inserito da sopra, nel tubo verticale piantone, ed è innestato attraverso un ingranaggio fonico, in modo permanente sul perno della pedivella. L’ingranaggio viene montato in maniera che il perno originale della pedivella non venga danneggiata. Circa 7 cm al di sopra del perno della pedivella il motore viene fi ssato con due viti da 4mm. Questo garantisce un perfetto ingranaggio con la pedivella e quando il motore non è attivo l’innesto a ruota libera fa sì che non ci sia nessun attrito. Premendo un pulsante posto sul manubrio, per un secondo, il motore si accende; premendo il pulsante per una seconda volta questo viene disattivato. Se si tiene premuto per 3 secondi è possibile memorizzare il giro di pedalate al minuto con le quali il motore l’assiste. Tra le 30 e le 90 pedalate al minuto tutto è possibile. Sotto le 30 pedalate al minuto il motore dopo 3 secondi si spegne automaticamente. Premendo il pulsante per un secondo il motore tornerà ad agire con il giro di pedalate al minuto memorizzate in precedenza. Appare dunque chiaro la grande similarità tra le due tecnologie, quella mostrata da Cassani, e quella Gruber Assist. Ciò che è più chiaro è la maggiore occultabilità del macchinario nella bici mostrata da Cassani, nella quale vi è assenza di rumore del macchinario e non si vede dove è posto il pulsante sul manubrio, ben nascosto sotto la gomma protettiva. Che sia dunque una evoluzione del brevetto Gruber Assist? A questa domanda risponderemo in seguito.LA TERZA PARTE DEL FILMATO: LA PARIGI ROUBAIX E IL GIRO DELLE FIANDRE
Dopo aver mostrato le caratteristiche tecniche del Gruber Assist, ho cercato di dare una interpretazione all’azione di Cancellara alla Parigi-Roubaix e al Giro delle Fiandre per cercare di capire dove ci sono dei punti oscuri che erano stati descritti nei mesi scorsi dai giornalisti europei. Alla Parigi Roubaix, dopo avere risposto ad uno scatto, Cancellara parte in progressione quasi innaturale, senza alzarsi sui pedali. Gli avversari non riescono a reagire pur girando al massimo. Successivamente Cancellara si trova con Leukemans in fuga. A questo punto Cancellara abbassa molto rapidamente la mano in un movimento secco, con il dito indice e il medio, premendo qualcosa sotto le leve del cambio e del freno, cosa mostrata a rallentatore. I movimenti sono due. Il cambio non scatta del tutto e subito dopo viene premuto qualcosa sotto lo stesso. La progressione è impressionante, in meno di 3 secondi Cancellara dà oltre 200 metri di distacco a Leukemans. Cambiamo scenario, al Giro delle Fiandre, dove quello strano movimento è ancora più sospetto e da una inquadratura che sembra impietosa. Tutto questo potete rivederlo su Youtube. Siamo sul Granmont, Boonen e Cancellara al massimo dello sforzo. Stavolta la mano si abbassa in modo più netto e il gesto dura un attimo. La leva del cambio chiaramente non viene toccata e si nota in gesto di una pressione su un pulsante, ma ripeto, queste sono solo interpretazioni possibili. Cancellara a questo punto va al massimo in salita, in una azione record che analizzeremo nei capitoli successivi del libro. Solitamente quando Cancellara usa il cambio, si vede, da una foto proposta nel fi lmato, che lo azione tramite anulare e mignolo. Quel che abbiamo visto precedentemente non corrisponde al suo stile di cambio, dove usa l’indice. Ma c’è di più. Il cambio usato da Cancellara, uno Sram, non ha pulsanti al di fuori della leva del cambio. La domanda sorge spontanea, Cosa avrà premuto Cancellara? Si tratta del cambio? E in questo modo viene lasciata interpretazione al pubblico che visiona il filmato. Quando ho messo il video su Youtube, ho deciso di farne una versione in lingua inglese, il cui testo è stato tradotto dall’amico Alberto Pinsino, per permettere a tutto il mondo di vedere il fi lmato. Ma ho anche deciso di non richiamare l’attenzione di nessun media. Doveva essere il popolo della rete, se realmente interessato al caso, a smuovere le acque.. L’eco mediatica ottenuta dal fi lmato è stata incredibile..
il video in Italiano
il video sottotitolato in Inglese
BOTTA E RISPOSTA CON FABIAN CANCELLARA:
2 aprile 2011, Tuttobiciweb
Botta e risposta Bufalino – Cancellara. Alla vigilia del Giro delle Fiandre, Fabian Cancellara si lascia andare e offende l’autore del filmato su Youtube, Michele Bufalino, in una intervista per Cycling.it: «Chi ha fatto il filmino su youtube se ha le palle un giorno viene alle corse e si presenta, e dice “guarda sono stato io, io ho fatto questo”. Questo sarebbe uno che ha valore, che ha palle, ma non ne ha.»
Pronta la replica di Bufalino: «Cancellara dimostra di essere ignorante e di non aver seguito la vicenda in cui lui stesso è stato coinvolto. Io senza palle? Io sarei rimasto nell’ombra? Ricordo a Cancellara che mi sono assunto fin da subito la responsabilità della creazione del filmato, ho collaborato con i Nas di Torino, il PM Guariniello, sono stato premiato al Memorial Bardelli, tutta la stampa ha scritto di me e la prossima settimana esce anche il mio libro, edito da CLD Libri “La bici dopata”, che sarà possibile prenotare nelle librerie dello sport e nelle librerie Feltrinelli. Cosa vuole di più Cancellara? Vuole che gli dia il mio indirizzo di casa? Gli spedirò una copia del mio libro, così se lo potrà imparare a memoria».
Un botta e risposta al vetriolo, che non fa che aumentare l’attesa per il Giro delle Fiandre dopo la vicenda della Bici truccata. Anche Ivano Fanini, da sempre a favore del ciclismo pulito, commenta: «Cancellara dev’essere vissuto su Marte in questi ultimi mesi. Bufalino ci ha messo la faccia, in pochi avrebbero fatto come lui, e ha pure subito minacce. E adesso viene anche offeso. Chi non ha le palle è l’UCI che non ha ancora preso provvedimenti per arginare questo problema. Vogliamo chiarezza, vogliamo gli scanner, vogliamo che si pronuncino sui cuscinetti. Oltre alla questione del motorino, c’è anche quella dei cuscinetti, e nessuno risponde. Se Cancellara è un uomo d’onore, prima del Fiandre si faccia punzonare la bicicletta, comprese quelle di scorta, e dopo il Fiandre vada dai giudici di gara e smonti la bicicletta.»
6 aprile 2011, Tuttobiciweb
«Evito di commentare queste dichiarazioni. Un grande campione come Cancellara dovrebbe imparare l’educazione. Così facendo rischia di compromettere l’immagine che si è costruito. Credo che chi informa Cancellara probabilmente non sia competente. Il mio libro lo riabilita, e analizza le prove che questa bicicletta sia stata data a squadre dilettanti». È la risposta del giornalista Michele Bufalino, autore del libro “La bici dopata”, a Fabian Cancellara. Il campione svizzero in una intervista al Corriere della Sera di ieri aveva detto, tra l’altro: ”Questo Bufalino che ha scritto il libro sulla bici dopata vorrei attaccarlo al muro. Se si presenta gli devo chiedere due cose: perche’ fa tutto questo e se ci vede bene”.
Della vicenda ha parlato anche Ivano Fanini, patron dell’Amore e Vita, da anni in lotta contro i trucchi del ciclismo: ‘«Sono colpito delle parole di Cancellara, si vede che e’ nervoso per aver buttato via il Giro delle Fiandre. Altri colleghi lo hanno criticato per il suo atteggiamento, come Gilbert che ha detto dopo la corsa fiamminga che Cancellara ha trattato i colleghi come fossero amatori. Si deve calmare e informare, invece di parlare a vanvera. Mi piacerebbe organizzare un incontro tra lui e Bufalino, per combattere insieme questa piaga delle bici dopate. Ma prima Cancellara si deve informare, perché altrimenti rischia di fare brutte figure e cadute di stile».
Io e Cancellara
Molte persone continuano a pensare che io abbia accusato Cancellara nel mio filmato, ma non hanno capito. Della bici truccata ovviamente preferisco condannarne l’utilizzo, ma ancora di più la pubblicità occulta di Istvan Varjas, l’ex ciclista ungherese creatore del macchinario. Sempre meglio di certe testate, di cui non farò il nome che hanno stipulato un contratto con la Carrera, che produce in Italia il macchinario, e ha addirittura pubblicizzato l’azienda http://www.youtube.com/watch?v=h7Ih6ojd … creen&NR=1
Ho più volte dichiarato pubblicamente di non avere accusato Cancellara, ma anzi, nel mio libro, vincitore del Memorial Bardelli 2011, “per atti tangibili contro il doping nello sport” è riconosciuta la indimostrabilità dei fatti. Io e Ivano Fanini, le nostre vittorie in merito le abbiamo ottenute, ovvero Controlli severi da parte dell’UCI, costruzione di uno scanner da parte dell’UCI stessa che ha controllato tutte le biciclette nelle corse più importanti del calendario internazionale. Inoltre, l’omologazione dei telai e chissà, forse un ritorno alla punzonatura.
Nello stesso filmato, fin dal primo giorno, è sempre stato precisato da parte mia che non c’è mai stata alcuna accusa e non sono/siamo mai stati querelati né io, né la mia casa editrice. Mi sono già espresso più e più volte al riguardo. Ho invitato a riflettere, e l’UCI ha preso i provvedimenti che dovevano essere presi.
Io, per l’ennesima volta (è scritto sul filmato stesso, nel libro, e in decine di altre interviste) ho dichiarato, specificatamente che non ho accusato Cancellara. Chi l’ha invece accusato è stato Anthony Roux, il corridore, ben 2 mesi prima del filmato, e da lui sono partite le indagini su Cancellara di Eurosport (redazione francese) che ha accusato propriamente Cancellara e il suo Ex D.S. Bjarne Riis di aver cambiato bicicletta specificatamente per quello scopo.
Io ho fatto un video dove si dimostrava la reale esistenza del doping tecnologico, insieme alle immagini di Cancellara (che già erano circolate settimane prima del filmato sulle tv nazionali). Ma pochi ricordano che le vere accuse a Cancellara risalgono al giorno dopo la fine delle classiche del Nord di Aprile, mentre invece il mio filmato è stato fatto alla fine di maggio. Purtroppo si ricorda solo quel filmato e non tutte le vere accuse dei due mesi precedenti. Purtroppo, quando si pubblica un filmato, c’è il rischio di essere travolti dall’onda mediatica. Pensate che il povero Cassani fu offeso anche da migliaia di tifosi di ciclismo, solo per aver fatto vedere la bici truccata (senza alcun riferimento allo stesso corridore svizzero). Io non ho niente contro Cancellara anche sportivamente parlando, non solo umanamente. Sono sempre stato disponibile a chiarire con lui, e l’ho fatto anche in uno scambio di battute attraverso Corriere della Sera e Ansa l’anno scorso. Tra l’altro verso marzo-aprile 2012 c’è stato una sorta di incontro tra me e la Radioshack, e gentilmente ci siamo scambiati diverse opinioni, anche per merito di Bennati, che mi ha permesso di poter parlare liberamente con la squadra, e Cancellara ha chiesto e ricevuto il mio libro in quell’occasione. Cosa posso fare di più? La vicenda Bici Truccata, e in pochi lo sanno, ha le sue radici in Ungheria, dove questo fantomatico inventore (proprio Varjas di cui parlavo prima) ha dichiarato più volte di aver consegnato questa bicicletta a corridori professionisti, ma purtroppo non è mai stato disponibile a farsi interrogare in Italia dal PM Guariniello, nè dall’UCI. Lui ha cavalcato l’onda mediatica, mettendosi successivamente al servizio della Carrera, che ha realizzato sotto la sua guida mesi dopo il nuovo macchinario sponsorizzato anche da quella certa testata giornalistica…
La bici dopata oggi
Dal 2011 a oggi (2016) si è parlato tanto di bici truccate. Ho continuato, seppur con un minore impegno a seguire la vicenda. Ecco alcuni interessanti spunti che trovate sul blog:
2012: abolito e reintrodotto lo scanner UCI
2014: Di Luca parla della bici a Le Iene
2014: I sospetti su Hesjedal alla Vuelta
2015: novità e provvedimenti UCI
2016: Scoperto il primo motorino in una gara professionistica
2016: Toscana Sprint parla di bici truccate / Controllate 90 bici al Giro del Mediterraneo / Il Tour de France non tornerà nel World Tour fino a quando l’UCI non avrà risolto il problema delle bici truccate
2016: A Radiocorsa va in onda la bici dopata
2016: Inchiesta del Corriere e di France 2: sette corridori coinvolti
2017: Bici truccate: A Bedizzole scoperta una bici dopata
2017: Phil Gaimon accusa Fabian Cancellara
2017: La trasmissione Le Iene tratta l’argomento