Dal 24 al 30 Luglio sono andato in vacanza a Parigi per una settimana di puro relax, utile per togliersi di dosso le scorie del lavoro e per ritrovare le energie prima di iniziare il rush finale dell’ultimo esame e della tesi universitaria, che mi terrà impegnato almeno fino a Ottobre-Novembre.
24 Luglio
Si parte alle 8.25 dall’Aeroporto di Pisa, il Galileo Galilei, da sempre il migliore Aeroporto della Toscana, nonostante i ripetuti attacchi fiorentini da qualche tempo stiano cercando di diminuirne inutilmente il prestigio per cercare di favorire il piccolo scalo del capoluogo di regione. Il volo è un Airbus EasyJet, che ha viaggiato con tranquillità per poco più di un’ora, ed è atterrato a Orly poco dopo le 10. Grazie alla Paris Visite, la carta trasporti valevole una settimana per le zone 1-5 (Parigi e dintorni), ho pagato una quota fissa per viaggiare entro un diametro di circa 50km dal centro della capitale francese per tutta la settimana.
Dopo una capatina in albergo, l’Hotel Europe St. Severin, per fare il Check in e lasciare i bagagli in camera, mi dirigo in Rue de Rivoli, dove, dopo un pranzo al volo da Mc Donald’s, mi reco a ritirare la mia carta Museum Pass, per avere accesso a tutti i musei della città a quota fissa, con un discreto risparmio rispetto al singolo biglietto per museo, oltre che a un risparmio di tempo sulle possibili code di entrata.
Dopo aver ritirato il pass, sosta ai giardini delle Tuileries, per fare qualche foto e ammirare questa splendida oasi incastonata tra i musei più importanti della città. Arriva poi il momento di andare a visitare l’Arco di Trionfo, visita obbligata per chiunque si dovesse recare nella città francese.
Saliti in cima, oltre allo splendido panorama, anche un interessante Tour virtuale in 3d che analizza ogni minimo particolare, per capire meglio le sculture, i rilievi e tutto ciò che ruota intorno al monumento parigino.
Data l’eccessiva calura pomeridiana, è inevitabile mettere piede in acqua. È così che andiamo ai giardini poco sotto la Torre Eiffel, dove nei giorni successivi saliremo, e da lì prendiamo il battello per fare un Tour panoramico sulla Senna. La fermata è all’Ile de la Citè, dove scendiamo per andare a Notre Dame, fino a salire in cima e visitare le torri della cattedrale gotica albergata dagli immortali Gargoyle di pietra.
Si rientra in albergo per una doccia rapida e poi cena francese a base di Moules, pasta al salmone e formaggi del posto. Infine giro al quartiere latino e poi rientro definitivo in albergo per fare il bilancio della giornata e per il programma del giorno dopo.
25 Luglio
La giornata del 25 luglio è all’insegna della visita alla reggia di Versailles. La sveglia è prestissimo, intorno alle 6, per poter arrivare in treno molto prima dell’apertura, evitando così la fastidiosa coda all’entrata, e avendo tutto il tempo necessario di visitare parte degli 800 ettari che compongono la lussuosa residenza che fu dei Re di Francia.
Entrati tra i primi, abbiamo così la possibilità di visitare lo Chateau soli nelle varie stanze, assaporando l’atmosfera sfarzosa e leggendaria di questo luogo. Purtroppo molte zone non è stato permesso visitarle, ma gli appartamenti del Delfino e della Regina abbiamo potuto ammirarli in tutto il loro splendore.
Alle 10.30, data la grandezza della proprietà, decidiamo di visitare i giardini col trenino turistico, che fa scalo direttamente al Petit Trianon. Prima dell’apertura di quest’ultimo, abbiamo così la possibilità di fare un giro intorno al vastissimo parco, prendendo il solo e recandoci all’apertura dell’incantevole “fattoria” di Port de la Ferme du Humeau, che assieme al Petit Trianon fa parte del Domain de Marie Antoinette. Quindi tappa al Trianon vero e proprio. All’interno anche una splendida mostra itinerante sulle “Ladies of The Trianon”
Giornata bella, ma lunga, con ritorno a Parigi e in albergo nel pomeriggio.
26 Luglio
Questo è il giorno di Disneyland Paris. Per anni non sono mai riuscito ad andarci da bambino, e quindi, è arrivato il momento di colmare questa lacuna. Partenza alle 7 dalla stazione della RER per recarsi fuori città. Ingresso alle 9 con i biglietti fortunatamente già fatti in precedenza. Piccola coda all’ingresso, e poi dalle 10 ingresso aperto per tutti. Prima di avere accesso alle varie zone, ci facciamo delle belle foto all’ingresso, con il suggestivo panorama di Disneyland. La nostra avventura inizia da Frontierland, dove accediamo, in seguito a una corsa appassionante per arrivare primi all’ingresso, subito all’attrazione di maggior appeal della zona, le Big Thunder Mountain, delle montagne russe molto divertenti.
Purtroppo l’attrazione di Indiana Jones era chiusa, quindi rotta ad Adventureland, tra la nave dei pirati e un percorso con un ponte sospeso e l’antro di Davy Jones. Da qui prendiamo la “barca” per un percorso bellissimo all’interno delle caverne dei pirati, tra teschi, vecchi ubriaconi che inseguono povere donne indifese, e tanto tanto Rhum. Si arriva poi a Fantasyland, e dopo una capatina da Aladdin, andiamo al palazzo della bella addormentata e cerchiamo di estrarre la spada nella roccia.. ma senza successo. Dopo un rapido saluto a Pinocchio incontriamo Topolino, che ci illustra la sua storia.
A questo punto è l’ora del labirinto di Alice nel paese delle Meraviglie, dove, evitando le guardie, e superando il brucaliffo, arriviamo al cospetto della Regina di cuori.
Arriva l’ora del Tè, prendiamo una tazza e ci lanciamo tra incroci pericolosi.
A Discoveryland facciamo un pranzo rilassante, per smaltire le attrazioni della mattina, guardando qualche episodio Disney sul grande schermo che intrattiene gli affamati visitatori. Dopo pranzo, puntatina rapida ad Autopia, dove guidiamo per qualche chilometro, pronti per andare oltre. Ci lanciamo allora per negozi, tra le bellezze di Main Street, salutiamo il parco Disneyland e ci rechiamo agli Studios, tra altre attrazioni mozzafiato.
Dopo una lunga coda al Crush’s Coaster, veniamo sballottolati finalmente in quella che è una delle più pazzesche attrazioni veloci, in sella al nostro guscio di tartaruga.
Tantissime le attrazioni visitate, sarebbe lunghissimo dilungarmi oltre, arriva il momento di tornare a Parigi, in albergo, dove, dopo una doccia rigenerante, arriva il momento di pianificare la serata. Una cena buonissima ci proietta direttamente verso il Louvre di notte.. finisce così la nostra giornata.
27 luglio.
La mattina del 27 è caratterizzata in parte dalla visita su invito alla Cyanide Studio, software House francese che ogni anno sforna Pro Cycling Manager, il videogioco ufficiale del Tour de France. Dal 2003 sono nello staff del sito ufficiale italiano, e da qualche anno faccio da beta tester, quest’anno traducendo alcune parti del gioco dal francese all’italiano. Abbiamo deciso, dopo una conversazione via sms e Facebook con uno dei capi Cyanide, di organizzarci per fare visita ai programmatori in quel di Nanterre.
Ecco che la mattina del 27 luglio siamo stati ospiti di Xavier, con Camille Lisoir (la P.R. Cyanide) e Aitor Roda (lead game designer di Tour de France 2012) a farci da Cicerone, illustrandoci il luogo dove ogni anno nascono Cycling Manager e Tour de France.
Nanterre è un quartiere industriale di Parigi, composto più che altro da uffici, con Boulevard de Bouvais, una via molto lunga, che comprende uffici anche di importanti società informatiche di caratura internazionale, nel loro distaccamento francese.
Appena arrivati ci accolgono Eyolfur e Camille, che ci mostrano subito “The Wall”, il muro con tutti i videogiochi che la Cyanide ha sfornato in questi anni. Colgo l’occasione e scatto un’istantanea con l’amico Eyolfur, che da anni ormai ha imparato a conoscermi, inizialmente nel team di beta tester, e che è diventato un punto di riferimento per tutto il forum all’interno della software house francese. L’amico Xavier è molto legato alla nostra community, e infatti sulla sua scrivania e su quella di Freire (Clement Pinget) è presente il nostro tappetino del mouse, realizzato da Imboden qualche anno fa per il forum.
Il Team Cyanide si compone di vari uffici amministrativi, e una grande area di lavoro, nella quale ci sono circa 80 programmatori. Esiste un distaccamento in Canada, con circa una ventina di programmatori. Al momento il team sta lavorando su 5 giochi, di cui 2 progetti segreti.. che, assicura Camille, hanno una certa rilevanza, quasi come la licenza per Game Of Thrones. Pensate che agli studi Cyanide è arrivato anche lo scrittore George R.R. Martin, per lavorare a stretto contatto alla stesura della sceneggiatura per il videogioco, insieme ai programmatori.
A questo punto arriva Aitor Roda, che ci introduce all’area di lavoro. Aitor è approdato alla Cyanide da qualche anno, ed è uno dei programmatori più esperti nel panorama ciclistico video ludico. Proprio lui inizialmente ha lavorato nel team spagnolo della Dinamic Multimedia, facendo parte della squadra che ha sfornato “Pc Ciclismo”, conosciuto all’estero come “Eurotour Cycling”.
Ci sono circa una ventina di persone che lavorano solo a Cycling Manager, alcuni di questi lavorano anche a Tour de France, ma si tratta comunque di due gruppi di lavoro separati. È un piccolo gruppo, ma grande dal punto di vista della mole di lavoro. Ci sono anche le “quote rosa”, con circa 4-5 donne, tra area di programmazione e uffici amministrativi, a lavorare alla Cyanide. Ogni tanto la Cyanide arruola anche studendi, con stage dei quali abbiamo già parlato in precedenti topic sul forum.
Siamo arrivati alla Cyanide in un periodo di transizione, tra l’edizione 2012 e l’inizio della progettazione per il lavoro della versione 2013 di Cycling Manager. Durante questo periodo, si fanno gli ultimi accorgimenti per l’ultima patch per quanto riguarda la versione PC, mentre per la versione PS3 e XBOX, si iniziano a progettare i nuovi DLC con corse aggiuntive. In futuro, dalla Cyanide ci avvertono che potrebbero pensare di inserire tutte le corse ASO all’interno di una delle prossime edizioni di Tour de France per console.
Cosa di cui ero all’oscuro, e come me suppongo la maggior parte degli utenti europei di Cycling Manager, Aitor mi illustra che alla fine dei lavori, vengono realizzate delle “cover personalizzate” a tutti i team che hanno aderito al progetto fornendo la loro licenza ufficiale. Si va dalla Lampre all’Amore&Vita, dalla Saxo Bank alla Cofidis, e via dicendo. Nella foto che potete vedere, ecco allo studio la copertina personalizzata per il Team Europcar, per l’edizione 2012 del gioco.
A conclusione della nostra visita, ci scattiamo una foto dopo avere stretto amicizia. Da sinistra verso destra dunque, ecco Michele, Xavier, Camille e Aitor.
Infine un pacco di regali, con circa 200 euro di videogiochi (che ovviamente mi cucco io…), una quarantina di cover personalizzate per Cycling Manager 2011 (alcune le metteremo in palio in esclusiva per gli utenti nei prossimi concorsi del forum, come edizioni da collezione), e l’esclusivo Media Press Kit con il Dvd di presentazione dell’edizione 2012 del gioco.
Speriamo in futuro di approfondire ulteriormente la conoscenza e i rapporti di amicizia che da anni si sono consolidati.
Naturalmente la visita alla Cyanide è solo l’inizio della giornata, caratterizzata da musei e visite molto suggestive. Torniamo finalmente alla Sainte Chapelle, che avevo visitato 5 anni fa in un altro viaggio a Parigi, e che ho potuto riscoprire nuovamente. Un vero e proprio gioiello dallo stile gotico fiorito, nel cuore dell’Ile de la Citè. Di importanza religiosa e politica, dal 1846 l’edificio fu oggetto di importanti lavori di restauro, che conferirono lo splendido aspetto attuale a quella che è molto più di una cappella.
Dopo questa breve visita, ci spostiamo pochi passi, arrivando alla Conciergierie, palazzo di Parigi che oggi è in uso come sede del Palazzo di Giustizia di Parigi. Dal 1914 è anche aperto al pubblico come monumento storico nazionale. L’accesso al pubblico, per ovvie ragioni, è consentito solo in parte, in una piccola parte dell’edificio, quella non utilizzata dalla Corte d’Appello e la Corte di Cassazione.
Arriviamo così a un’altra splendida tappa, il Centre Pompidou, progettato da Renzo Piano, e museo di arte contemporanea a Parigi. Caratteristica di questo luogo sono i suoi ampi spazi, all’interno, che lo rendono sede ideale per un museo, mentre invece all’esterno ci sono tutta una serie di tubature, usualmente all’interno nei palazzi, che sono di differente coloratura in base al loro utilizzo. Quelle gialle sono riservate all’impianto elettrico, poi le rosse per gli ascensori, il verde per l’acqua e il blu per l’aria. Mio grande limite, da sempre, è proprio quello dell’interpretazione dell’arte contemporanea, che mi ha sempre lasciato perplesso, sollevando più di un dubbio. Nonostante la bellezza del luogo e della visita strettamente connessa ad esso, alla mia uscita sono stato pervaso da quel solito senso di confusione che mi attanaglia ogni volta che osservo l’arte contemporanea.
Ci lanciamo così in nuove frivolezze, visitando il centro commerciale delle Galeries La Fayette, prima di concludere la lunga giornata al Museo d’Orsay, finalmente tra opere d’arte che per me sono molto più sensate di quelle contemporanee… A cena insalata, pollo, e una fetta di torta, dopo che a pranzo mi ero gustato da Starbucks un buonissimo Cheesecake…
28 luglio
Una giornata da vivere intensamente quella del 28 luglio. La mattina offre subito un piatto ricco nel menu della giornata. Si parte dal Louvre, visitato per la seconda volta nella mia vita.
Nella prima occasione, data la vastità di questo museo (e aggiungo uno dei più complicati da visitare, dato che spesso e volentieri ci si perde anche con la mappa..) non ho potuto vedere tutto, alcune parti ho dovuto saltarle. Visitata rapidamente la parte inerente i dipinti italiani e stranieri contenuti nella collezione del Louvre, mi sono fiondato con molto interesse nella visita della parte Egizia. In tutto la visita è durata quasi 3 ore. Successivamente, ci siamo diretti verso l’Orangerie, tra gli impressionisti, per rilassarci a seguito dell’atmosfera decisamente più stressante del Louvre. Piatto forte dell’Orangerie ovviamente il ciclo delle Ninfee.
Per concludere la mattina ci dirigiamo al museo delle arti decorative, con esposizioni che trattano un percorso itinerante sull’arredo tra i vari decenni del ‘900, fino a mostrare le prime collezioni di Louis Vuitton, ma anche un vasto repertorio, esposto per l’occasione, dedicato a Paul Ricard.
Verso l’ora di pranzo ci dirigiamo al Pantheon, per rendere omaggio a tutti quei personaggi che hanno reso grande la Francia.
La giornata si conclude, prima con una visita al Museo della Marina, in un viaggio che costeggia tutta la marina francese dagli albori ai giorni nostri, anche dal lato sportivo oltre che storico, e infine con l’ascesa al terzo piano della Torre Eiffel.
Dopo ben 2 ore e mezzo di coda (e ci è andata anche di lusso) siamo finalmente riusciti a salire in cima alla torre. Il clima cambia radicalmente, sia per l’altitudine, sia per il fatto che la torre è posta in una zona molto ventosa. Il panorama però è splendido, dalla cima si vede davvero tutta Parigi, periferia inclusa, e oltre.
29 luglio
L’ultimo vero e proprio giorno di visite è un crescendo rossiniano di visite in luoghi importanti della capitale francese.
Si parte dal “nostro” quartiere per iniziare il nostro viaggio al Museo Cluny La Sorbonne, in pieno Medioevo. Al suo interno ci sono anche delle terme gallo-romane. All’interno della piccola cappella vi è anche una mostra dedicata alla “Dama con l’unicorno”.
Dal medioevo arriviamo a visitare l’abitazione, con atelier annesso, di Delacroix, un luogo incantevole incastonato in un quartiere neanche troppo affollato. Da lì approfittiamo per vedere la cattedrale di Saint Germain En Pres. Quindi ci dirigiamo al Museo Rodin, dove ho avuto modo di rivivere le battute di Midnight in Paris, il film di Allen, uscito qualche mese fa al Cinema. Naturalmente questo è solo un aneddoto, perché le sculture del Museo hanno presto fatto dimenticare il pensiero della pellicola americana. Dalla ghiaia del museo Rodin ai sanpietrini del Museo de l’Armeé, nel quale sono conservate tutte le armi francesi, dalle origini ad oggi. Proprio lì accanto si trova la tomba di napoleone, un posto molto affollato, immenso, immortale, perfetto per omaggiarlo e ricordarlo.
Abbiamo fatto rotta verso il deludente museo “Egoutes des Paris” per il quale non voglio spendere neanche una parola, ma lascio a voi il compito di andare a cercarlo sul web, se ne avrete voglia.
Infine, la giornata si è conclusa con una vera e propria sorpresa, un gioiello che neanche sapevo esistesse, il Museo “Quai Brainly”, un posto meraviglioso, museo di tutto quello che non è civiltà europea, con oggetti e sculture dall’Africa, Asia, Oceania e Africa, oltre che dal centro e sud America. 3500 oggetti, con molte esposizioni, in particolare abbiamo avuto accesso a una splendida esposizioni delle abitudini alimentari e dell’oggettistica legata ad esse riguardanti la civiltà cinese, tra vasi Ming e ricette per preparare di tutto e di più.
Si conclude così la giornata e anche il viaggio, senza la minima voglia di tornare a Pisa, per riprendere la vita di tutti i giorni.
Arrivederci Parigi!
Spero tu ti sia divertito
Belle foto, vedo che hai fatto molte cose. Ora però si torna alla dura realtà!
Buon ritorno a casa