Tante le novità del 2013 per i giornalisti, analizzate in alcuni comunicati dell’ODG. Prima di tutto la legge sull’equo compenso, poi i corsi di aggiornamento obbligatori. La carne sul fuoco è tanta, vediamo cosa cambia:
Approvata la legge sull’equo compenso. Un impegno per tutta la categoria
La schiavitù è abolita per legge. Nel 2012. E’ stata necessaria una norma, quella sull’equo compenso, per creare condizioni che consentiranno di porre fine allo sfruttamento selvaggio dei giornalisti. Giovani di tante età, compensati con mancette per i loro articoli, trattati peggio di quanti raccolgono pomodori o di quelle povere donne che per pochi euro all’ora hanno perduto la vita in Puglia.
Cinquanta centesimi per il web, due-tre-cinque euro per la carta stampata, vessazioni senza fine: questa è la fotografia della professione oggi.
La legge approvata apre uno spiraglio alla speranza. Non sarà facile, perché nella commissione chiamata a stabilire i parametri dell’equo compenso i giornalisti saranno in minoranza. Ma saranno capaci di fare sentire la voce degli ultimi, di quanti fino ad oggi sono stati costretti a subire il ricatto sfrontato del “se non ti sta bene, mi rivolgo ad un altro”.
Legge sull’equo compenso e Carta di Firenze, applicate insieme, consentiranno di colpire gli editori che sfruttano i giornalisti e forniranno armi importanti a quanti, nella catena di comando delle aziende, intendono comportarsi con onore.
Questa legge, nata nella sede dell’Odg il 18 maggio 2010, non sarebbe stata possibile senza una azione congiunta di Ordine e Fnsi che hanno saputo rendere consapevoli i parlamentari della vergogna che si consumava ogni giorno, in tutta Italia.
Dobbiamo dire grazie a molti deputati e senatori. Lo faremo. Ma qui è doveroso ricordare almeno i deputati Silvano Moffa, firmatario della proposta, Enzo Carra e Beppe Giulietti oltre ai senatori Pasquale Giuliano, Elio Lannutti e Vincenzo Vita.Riforma Ordini: dal 2013 parte la formazione obbligatoria per i giornalistiScatterà dal 2013 la formazione professionale obbligatoria e permanente anche per i giornalisti: è questo infatti uno degli aspetti più importanti della riforma che ha interessato tutti gli ordini professionaliOgni giornalista in attività dovrà acquisire 60 crediti formativi in 3 anni: la formazione sarà fatta su materie che riguardano in generale la professione giornalistica, oltre ad una parte di deontologia professionale.
“Ogni Ordine ha l’obbligo di organizzare e svolgere gratuitamente la parte dei corsi sulla deontologia – spiega Carlo Bartoli, presidente di Odg Toscana, in una video-intervista su Youtube – Il nostro Consiglio regionale si sforzerà però di organizzare una serie di corsi gratuiti anche per le altre materie, in collaborazione con eventuali soggetti esterni”.
La formazione sarà obbligatoria per ogni singolo iscritto in attività: chi non accumulerà i crediti formativi dovrà essere sanzionato disciplinarmente per legge.
fonte: odgtoscana.it
Cambierà davvero qualcosa? Lo spero
Ti auguro di trovare il tuo contratto da giornalista, finalmente
@Parente me lo auguro..
@Andrea speriamo..