Anche quest’anno è arrivato il momento degli Oscar. L’anno scorso avevo preparato un articolo di avvicinamento per il mio sito, quest’anno vorrei fare una cosa più soft. Successivamente faremo il punto della situazione, scoprendo chi ha vinto. Intanto ho riunito i film che secondo me non dovreste perdervi.
LINCOLN – Senza dubbio è il grande favorito, forte delle sue 12 nomination. L’ultima fatica di Spielberg analizza questo momento della storia americana con grande sapienza e una narrazione sempre puntuale e precisa. Daniel Day-Lewis, in corsa anche per l’oscar come migliore attore, incarna tutte le qualità dell’ex presidente americano. Per chi non lo sapesse, Lincoln fu colui che abolì la schiavitù in America. La pellicola ruota quindi soprattutto nell’arco temporale degli ultimi mesi della sua vita, e quindi del secondo mandato, quando A.L. fece di tutto per approvare il XIII emendamento. Un film storico, fortemente sponsorizzato dall’Academy, e che vincerà sicuramente più di una statuetta.
VITA DI PI – 11 nomination e le favorevoli recensioni della critica per il nuovo film di Ang Lee, basato sul romanzo di Yann Martel. Piscine è il giovane protagonista, che poi sceglierà di farsi chiamare semplicemente Pi, per non essere preso in giro. Memorizza anche tutte le cifre del Pi greco, per facilitare il compito ai compagni di scuola. Il film è un lungo viaggio, attraverso un flashback di un’avventura che è in realtà introspezione, sfida, un confronto con sé stessi. Pi rimane alla deriva nell’Oceano Pacifico, in una scialuppa, assieme a quattro animali. Alla fine restano lui e la tigre. Pi decide di ammaestrarla, nonostante il sole stia letteralmente uccidendo lentamente entrambi. Una storia incredibile, ma non impossibile. Difficile recensire un film del genere, ma sicuramente è un’esperienza da consigliare a tutti gli amanti del cinema e dei libri.
ANNA KARENINA– Quando l’amore e il tradimento sono ossessione. Il film, con la regia di Joe Wright, è un romanzo itinerante, in uno sfondo un po’ teatro e un po’ ambientazione reale, che cambia velocemente a seconda del cambio di scena. Una sorta di opera recitativa, aiutata dalle vivaci musiche, tra il dramma e la frenesia, scritte da Dario Marianelli, il mio concittadino pisano. In lotta soprattutto con Lincoln e Les Miserables, per i costumi, con quest’ultimo si gioca sicuramente anche l’Oscar per la migliore colonna sonora. Io tifo per Pisa, Marianelli lo merita. La colonna sonora è qualcosa di spettacolare, in un film che lascia più di un’emozione contrastante. Sicuramente non vincerà il Miglior Film. Troppi sono stati infatti i tentativi di trasporre su pellicola il romanzo di Tolstoj, tra miniserie e film vari, da oltre un secolo. La recitazione a tratti è irritante, toppo finta per certi versi, fusa, forse troppo, con questa inusuale ambientazione.
FLIGHT – Solamente due nomination per Flight. Un film che ho apprezzato soprattutto per la recitazione di uno dei miei attori preferiti, Danzel Washington. Non basta però la sua grande interpretazione a salvare un film che sarebbe più adatto alla prima serata, ma non al grande schermo. La trama e la sceneggiatura non convincono fino in fondo, e stona, dopo gli effetti speciali di grande impatto del viaggio dell’aereo, il momento preciso dell’atterraggio, troppo innaturale, che finisce per rovinare l’intera sequenza all’occhio più attento.
DJANGO – Lodi sperticate per il film di Quentin Tarantino, remake e vero e proprio omaggio di quello di Bruno Corbucci del 1966, che fu interpretato da Franco Nero. In questo senso è di grande impatto lo scambio di battute tra Jamie Foxx e lo stesso Franco Nero, che si è prestato in “amichevole partecipazione” (si legge in testa al film) a un piccolo, ma significativo cameo. Equilibrato, epico, in una matura regia di Tarantino, il grande regista, mai premiato dall’Academy non ha sfornato il suo più grande capolavoro, ma ha dimostrato di non temere i maestri del passato. Strepitosa la scena finale, condita dalla colonna sonora di Trinità. L’anno scorso vinse l’Oscar The Artist, omaggio al cinema muto. E se quest’anno vincesse un omaggio al grande Western? Oppure Tarantino rimarrà per sempre il grande incompiuto degli Oscar?
LES MISERABLES – Una sola parola può riassumere questo film: epico. Epica la colonna sonora (“Look down, look down..”, epica l’interpretazione di Russel Crowe e Hugh Jackman, epica l’ambientazione e l’atmosfera che si percepisce per tutto il film. L’ho già detto che è epico? Il musical non risulta mai noioso, ma appassionante. Il cast è di eccezione, con alcuni degli attori più apprezzati dall’Academy, come Anne Hathaway, che interpreta Fantine, Sasha Baron Cohen, che abbiamo già avuto modo di vedere l’anno scorso in Hugo Cabret, o la bellissima Amanda Seyfried, che qualcuno avrà avuto modo di ammirare già in film come In Time. Impossibile descrivere la bellezza di questa pellicola, il consiglio è quello di andare a vederlo assolutamente al cinema, perché merita davvero.
ARGO – Ho molti dubbi su Argo. La recitazione non è al livello degli altri film nominati, il film è poco avvincente, la regia non convince, e la recitazione di Ben Affleck è noiosa. Nonostante questo, il fatto storico sul quale si basa è bastato per farlo approdare addirittura tra le nomination di miglior film. Se non avete niente da fare vedetelo, ma se dovete scegliere tra uno dei film da vedere di questi Oscar 2013, virate decisamente su qualcos’altro.
PARA NORMAN E RALPH SPACCATUTTO – Ogni anno i film di animazione stupiscono sempre di più. Ed è sempre un piacere vedere le innovazioni tecnologiche in materia. Due sono i film di animazione che mi hanno colpito di più, Para Norman e Ralph Spaccatutto. Io tifo spudoratamente per il secondo, dato che da buon appassionato di videogiochi, ho apprezzato tutte le citazioni con grande gioia, in quello che secondo me è un grande tributo a una generazione di videogiocatori che ormai va verso il pensionamento, a scapito delle nuove generazioni. Anche Para Norman è godibile e non banale, nonostante il tema zombie trattato all’interno della pellicola, e l’atmosfera da “The Sixth Sense” che si percepisce fin dalle prime scene del film.
ZERO DARK THIRTY E AMOUR – Gli ultimi due film che voglio presentare sono Zero Dark Thirty, il film sulla cattura di Bin Laden, con la sceneggiatura originale di Mark Boal, e Amour, in concorso e grande favorito per il miglior film straniero, miglior film, e anche sceneggiatura originale, oltre a un altro paio di nomine. Dal primo mi aspettavo qualcosa di più, invece il film è troppo incentrato sulla protagonista, la bella e affascinante Jessica Chastain, già incontrata l’anno scorso in The Help e in The Tree of Life (e quindi molto apprezzata dalla giuria..). L’ossessione sulla cattura di un terrorista è un tema che non è del tutto nuovo nel mondo del cinema e della televisione. Se volete un consiglio, guardatevi la pluripremiata serie TV Homeland. Claire Danes, la protagonista di questa serie TV, è molto più convincente della Chastain. Inoltre il film non convince fino in fondo, per via di alcune inesattezze. L’altro film, Amour, è il grande outsider di questi Oscar. Già vincitore della palma d’oro a Cannes, rischia di fare incetta di premi, specialmente per la nomina in cinque statuette. La pellicola è commovente, struggente, e forse potrebbe insegnare, specialmente a noi giovani, che cosa significa amare fino alla fine. Da vedere, senza ombra di dubbio. Unico rammarico di questi Oscar, per me, è non essere riuscito a vedere Silver Linings Playbook, che ha ben 10 nomination, ma rimedierò, ve lo prometto.
Ecco invece tutte le nomination agli Oscar 2013:
Miglior film
Amour di Michael Haneke
Argo di Ben Affleck
Beasts of the Southern Wild di Benh Zeitlin
Django Unchained di Quentin Tarantino
Les Misérables di Tom Hooper
Vita di Pi di Ang Lee
Lincoln di Steven Spielberg
Silver Linings Playbook di David O. Russell
Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow
Migliore attrice protagonista
Jessica Chastain per Zero Dark Thirty, Jennifer Lawrence per Silver Linings Playbook, Emmanuelle Riva per Amour, Quvenzhané Wallis per Beasts of the Southern Wild, Naomi Watts per The Impossible
Miglior attore protagonista
Bradley Cooper per Silver Linings Playbook, Daniel Day-Lewis per Lincoln, Hugh Jackman per Les Misérables, Joaquin Phoenix per The Master, Denzel Washington per Flight
Migliore attrice non protagonista
Amy Adams The Master; Sally Field per Lincoln; Anne Hathaway per Les Misèrables; Helen Hunt per The Sessions; Jacki Weaver per Silver Linings Playbook
Migliore attore non protagonista
Alan Arkin per Argo; Robert De Niro per Silver Linings Playbook; Philip Seymour Hoffman per The Master; Tommy Lee Jones per Lincoln; Christoph Waltz per Django Unchained
Miglior regista
Michael Haneke per Amour; Benh Zeitlin per Beasts of the Southern Wild; Ang Lee per Vita di Pi; Steven Spielberg per Lincoln; David O. Russell per Silver Linings Playbook
Miglior film in lingua straniera
Amour (Austria), Kon-Tiki (Norvegia), No (Cile), A Royal Affair (Danimarca), War Witch (Canada)
Migliore sceneggiatura non originale
Chris Terrio per Argo, Lucy Alibar e Benh Zeitlin per Beasts of the Southern Wild, David Magee perVita di Pi, Tony Kushner per Lincoln, David O. Russell per Silver Linings Playbook
Miglior sceneggiatura originale
Michael Haneke per Amour, Quentin Tarantino per Django Unchained, John Gatins per Flight, Wes Anderson e Roman Coppola per Moonrise Kingdom, Mark Boal per Zero Dark Thirty
Miglior film d’animazione
Ribelle – The Brave di Mark Andrews e Brenda Chapman, Frankenweenie di Tim Burton, Para Norman di Sam Fell e Chris Butler, Pirati! Briganti da strapazzo di Peter Lord, Ralph Spaccatutto di Rich Moore
Migliori costumi
Jacqueline Durran per Anna Karenina, Paco Delgado per Les Misérables, Joanna Johnston perLincoln, Eiko Ishioka per Biancaneve , Colleen Atwood per Biancaneve e il cacciatore
Miglior fotografia
Seamus McGarv per Anna Karenina, Robert Richardson per Django Unchained, Claudio Miranda perVita di Pi, Janusz Kaminski per Lincoln, Roger Deakins per Skyfall
Miglior trucco
Howard Berger, Peter Montagna e Martin Samuel per Hitchcock; Peter Swords King, Rick Findlater e Tami Lane per Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato ; Lisa Westcott e Julie Dartnel per Les Misérables
Miglior colonna sonora originale
Dario Marianelli per Anna Karenina, Alexandre Desplat per Argo, Mychael Danna per Vita di Pi, John Williams per Lincoln, Thomas Newman per Skyfall
Migliore canzone originale
“Before My Time” da Chasing Ice, “Everybody Needs A Best Friend” da Ted , “Pi’s Lullaby” da Vita di Pi, “Skyfall” da Skyfall, “Suddenly” from Les Misérables
Migliore scenografia
Sarah Greenwood e Katie Spencer per Anna Karenina; Dan Hennah, Ra Vincent e Simon Bright perLo Hobbit – Un viaggio inaspettato; Eve Stewart per Les Misérables; Rick Carter, Jim Erickson & Peter T. Frank per Lincoln; David Gropman e Anna Pinnock per Vita di Pi
Miglior documentario
5 Broken Cameras; The Gatekeepers; How to Survive a Plague; The Invisible War; Searching for Sugar Man
Da buon pisano tifo Marianelli per Anna Karenina
Mi è piaciuto molto il musical dei miserabili. grande interpretazione soprattutto per Russel Crowe!
Grazie anche per quest’anno
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Non mi capita mai di fare commenti sui blog che leggo, ma in questo caso faccio un’eccezione, perche’ il blog merita davvero e voglio scriverlo a chiare lettere.