In questi giorni si sta parlando molto della “nuova” tecnologia degli smartwatch. Da un po’ di tempo la tecnologia sta andando in questa direzione, con device sempre più piccoli e che possono essere indossati (vedere l’articolo sui Google Glass). Ho pensato di dedicare un post a questo “evento”, pur facendo alcune riflessioni.
IWATCH – A catturare l’attenzione dei media fu Apple, qualche mese fa, che annunciò l’arrivo di iWatch, un orologio da polso con funzioni avanzate. In sostanza, da tempo, “un gruppo di 100 creativi starebbe lavorando sul nuovo orologio, che dovrebbe avere tutte le funzioni dell’iPhone ed essere basato su una versione completa e non ridotta di iOS” (La Repubblica). Da questo momento in poi i media urlarono alla “novità”, per un’altra intuizione di Apple. L’iWatch però è ancora avvolto nel mistero. Non esistono foto e/o news riguardanti le caratteristiche di questo nuovo gioiellino. A bruciare sul tempo Apple, però, ci ha pensato qualcun altro.
GALAXY GEAR – Solo 3 giorni fa infatti Samsung ha presentato a sorpresa il Galaxy Gear. Questo device dovrà essere accoppiato a qualcos’altro. Infatti, in un video mostrato dal sito Mashable, tra i primi a mettere le mani sull’oggetto, si vede che questo smartwatch è accoppiato a un telefono, così come sono stati pensati i Google Glass. Lo smartwatch della Samsung avrà un costo tra i 250 e i 300$. Come riportato da La Stampa, “il Galaxy Gear watch, secondo il dirigente del colosso sudcoreano Lee Young-hee, «porterà una nuova moda nella comunicazione senza fili. Siamo fiduciosi che il Gear darà un significativo slancio all’industria della telefonia». Per ora è stato rivelato poco riguardo alle caratteristiche del nuovo prodotto”. A differenza di Glass, con succose e numerose feature e caratteristiche, se fosse vero che il Galaxy Gear è esclusivamente accoppiabile a un altro device e che è in grado di fare 1/5 di quello che fa un vero telefono, il prezzo è giustificato? Staremo a vedere.
IDEA NUOVA O IDEA VECCHIA? – In realtà di nuovo c’è ben poco nel concetto di smartwatch, e di orologio-cellulare in generale. L’idea è vecchia almeno di 6 anni, perché tra il 2006 e il 2007 venne presentato da una compagnia australiana, la Sms Technology, un orologio-cellulare molto particolare. Il modello M300 era a tutti gli effetti un Gsm triband, con composizione del numero attraverso comando vocale, una cuffia bluetooth e la possibilità di interfacciare questo oggetto al computer tramite porta usb; il tutto per una cifra di circa 380€. Successivamente comparve anche il modello M500, con alcune novità tra le quali un display touchscreen, un lettore mp3 e la possibilità di espandere la memoria interna tramite schede microSD. Certo, questi modelli erano molto lontani dalla possibilità di connettersi a internet e di ricevere le notifiche via orologio da Facebook e Twitter, ma erano la dimostrazione che questa tecnologia era già comparsa in passato. L’M300 e l’M500 si rivelarono un flop commerciale, al pari di altre idee simili apparse ancora prima, come il giapponese l’NTT Wristomo.
DA FLOP A SUCCESSO COMMERCIALE: TRA TABLET E SMARTWATCH – A pensarci bene, anche l’idea dei tablet era “già vecchia”, perché prima di essere trasformati in un oggetto di culto da Apple in primis, pochi anni fa, questi device erano già stati commercializzati sotto altre forme. Pensate che il primo “tablet Pc” fu di Microsoft, e venne commercializzato nel 2000. Come ci ha dimostrato la storia dei tablet, i primi tentativi furono quasi un flop e passarono anni prima di imporsi a tutti gli effetti sul mercato. Chissà, forse accadrà qualcosa di simile anche con gli smartwatch, con la guerra di questi device che incombe. I primi tentativi giapponesi e australiani potrebbero quindi essere stati solo una tappa nel processo evolutivo di questa nuova tecnologia, che sarà portata a compimento sotto nuove forme nei prossimi mesi. Solo il tempo ce lo dirà.
Preferisco i google Glass. Condivido soprattutto la riflessione dell’ultimo paragrafo. Abbiamo già visto flop trasformarsi in futuro in idee di successo. Magari in Passato il mondo non era pronto per quelle idee, mentre oggi sì
Se fra qualche anno vedremo gente camminare perennemente con lo sguardo sul polso non mi stupirei, va bene il progresso, ma si sta arrivando ad uccidere la società (no, non ho 60 anni e non sono un perenne incazzato col mondo)
Ci manca solo l’orologio cellulare! Mi verrebbe da parafrasare Fantozzi!
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