La cappella Sassetti, Chiesa di Santa Trinita, Firenze, Realizzato da  Francesca Capochiani e Michele Bufalino


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   SCHEDA 4: IL MIRACOLO DEL FANCIULLO RISUSCITATO

 

Autore: Domenico Ghirlandaio

Titolo: Miracolo del fanciullo risuscitato

Collocazione: Cappella Sassetti in Chiesa di Santa Trinità, Firenze.

Materiali e tecnica: pittura a fresco.

Dimensioni: n.p.

Data: 1479-85 (cfr. Borsook e Offerhaus)

Descrizione/Iconografia/Inquadramento storico-critico: Posto sulla parete di fondo della cappella, sotto la Conferma della regola, Domenico Ghirlandaio ha rappresentato nel Miracolo del fanciullo risuscitato un miracolo postumo di Francesco D’Assisi: il santo resuscita un bambino, figlio di un notaio romano, morto cadendo da una finestra. È un affresco che è andato a sostituire un precedente soggetto, l’Apparizione di San Francesco ad Arles, per il quale Domenico realizzò bozzetti che non furono poi realizzati in concreto. Nella raffigurazione del miracolo egli non è debitore con altri artisti che hanno formulato lo stesso tema. Secondo Venturi potrebbe aver preso spunto per la sua rappresentazione dal fanciullo resuscitato del Ghiberti, sullo scrigno di San Zanobi del Duomo di Firenze (raffigurato nell’atto di resuscitare un fanciullo investito da un carro di buoi). Nella composizione del Fanciullo risuscitato del Ghirlandaio si scorgono dei richiami con il modo di narrare di Masaccio; si tratta di uno dei pochi casi, dell’opera di Ghirlandaio, in cui sono rappresentati due momenti della storia di una scena unica; un modo di narrare che Masaccio sviluppò fino al più alto livello nel Pagamento del tributo della Cappella Brancacci a Santa Maria del Carmine a Firenze.

Il bambino, figlio di un notaio romano, è raffigurato sullo sfondo mentre trova la morte precipitando da una finestra per poi tornare in primo piano ritratto risorto che sta al centro del dipinto seduto con le mani giunte su un letto coperto da tessuti orientaleggianti. San Francesco appare in cielo e lo benedice, mentre ai due lati due gruppi di individui (uomini a destra, soprattutto donne a sinistra) assistono alla scena. Steinmann ha ipotizzato che il fatto avvenuto nel ritratto riguardasse da vicino la famiglia Sassetti per un caso molto simile e ciò è testimoniato proprio dalla sostituzione del precedente progetto della Apparizione di San Francesco ad Arles con questo. Infatti nel 1479, come ci riportano le cronache del tempo morì il figlio maggiore di Sassetti, Teodoro e nacque un altro figlio al quale venne dato lo stesso nome, tutto ciò avvenne nello stesso anno. Ecco i documenti dei due battesimi:

 Firenze: Archivio dell’Opera di S.Maria del Fiore, Libri dei Battezzati: Maschi e femmine al 1450 al 1460, c.246 verso, 23 Luglio 1460:

“Teodoro e Francesco di Francesco di Tommaso Sassetti”

 E ancora il battesimo del 1479:

“Mercoledì adì 12 di Maggio 1479. Teodoro et Martello di Francesco di Tomaso Sassetti, popolo di Santa Trinita, naque adì 11 a hore 11, batezato adì 12.”

 

Ecco che allora Ghirlandaio sposta la scena dove avviene il fatto in piazza Santa Trinita a Firenze, con la chiesa a destra, il ponte sullo sfondo e Palazzo Spini a sinistra; la chiesa di Santa Trinita ha ancora la sua facciata romanica. è possibile identificare anche il palazzo Gianfigliazzi a destra prima del ponte, e davanti a destra il palazzo dei Sassetti che “erano proprietari di molte case nella zona di Santa Trinita”. Riproducendo luoghi reali e inserendo numerosi ritratti, la scena del miracolo di San Francesco è trasformata in un episodio personale, che riguarda da vicino il committente e la sua famiglia. Vasari fu il primo a riconoscere i ritratti dei figli dei donatori. Successivamente si è ipotizzato che nel gruppo degli spettatori sulla sinistra ci siano le cinque figure femminili, accompagnate da altrettanti giovani uomini, rappresentassero le cinque figlie di Francesco Sassetti con i loro sposi o fidanzati. Il volto della donna vestita di scuro, secondo Borsook, che si trova al margine sinistro del dipinto, ricompare nella rappresentazione della Sibilla Eritrea; non si può concludere però che si tratti realmente del ritratto di Sibilla, la figlia secondogenita di Francesco Sassetti. Come la sorella maggiore Violante, Sibilla all’epoca era già sposata, e per questo porta un velo sul capo come la donna che le sta vicino e che le somiglia nel volto. Il marito di Violante era Neri di Gino Capponi, mentre Sibilla era sposata con Alessandro di Antonio Pucci. Tra gli altri illustri personaggi qui rappresentati, Vasari identifica anche Maso degli Albizi, di Agnolo Acciaiuolo e di Palla Strozzi: “Nobili cittadini e nelle istorie di quella città assai nominati”. Si ritiene siano i primi tre sul lato destro dell’opera. L’uomo in primo piano quasi di spalle, ricorda le figure di Donatello e gli abiti di Masaccio. Si pensa sia Filippo Strozzi (cfr. Davies). Altre intepretazioni, come Borsook, ritengono che sia il ritratto di Neri di Gino Capponi perché analogo al ritratto di Niccolò da Uzzano di Donatello. Se fosse così però sarebbe un ritratto postumo in quanto Capponi è morto nel 1457. La giustificazione della sua presenza nel gruppo di famiglia dei Sassetti è forse in quanto fosse il nipote che portava lo stesso nome, genero di Francesco. L’uomo sull’estrema destra che poggia le mani sul fianco è sempre stato interpretato da tutti allo stesso modo come l’autoritratto di Ghirlandaio poiché impressionante nella somiglianza con un altro autoritratto, dal tempio in Santa Maria Novella di cui parla il Vasari. Basandosi sulla scena della Cappella Tornabuoni in cui, secondo il Vasari, compare Domenico circondato dal fratello Davide, dal cognato Mainardi e dal maestro Baldovinetti, Chiarini ha indicato il compagno del Ghirlandaio nella scena del miracolo nella Cappella Sassetti come Sebastiano Mainardi e infine le tre figure dietro la bara potrebbero essere proprio attribuite a Mainardi.

 

A lato: particolare.

Domenico Ghirlandaio, Miracolo del fanciullo risuscitato, Cappella Sassetti in Chiesa di Santa Trinità, Firenze.

Masaccio, Pagamento del tributo della Cappella Brancacci a Santa Maria del Carmine a Firenze


 

 


 

 


  Le Schede
 
· Scheda 1 - La rinuncia ai beni terreni
· Scheda 2 - Il miracolo delle stigmate
· Scheda 3 - La conferma della regola da parte di Onorio III
· Scheda 4 - Il miracolo del fanciullo risuscitato
· Scheda 5 - La prova del fuoco
· Scheda 6 - Le esequie di San Francesco
· Scheda 7a e 7b: Il soprarco
· Scheda 8: La volta
· Scheda 9: La pala d'altare
 
 

  Ringraziamenti
 
· Ringraziamenti
 

  Citazioni
 
· Bibliografia/Sitografia
 

 
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