La
Autore: Domenico
Ghirlandaio
Titolo: La prova del
fuoco davanti al sultano.
Collocazione:
Cappella Sassetti in Chiesa
di Santa Trinità, Firenze.
Materiali e tecnica:
pittura a fresco.
Dimensioni: n.p.
Data: 1479-85 (cfr.
Borsook e Offerhaus)
Descrizione/Iconografia/Inquadramento
storico-critico: La
terza scena della leggenda
di San Francesco D’Assisi,
la Prova del fuoco
davanti al Sultano, è
rappresentata sulla lunetta
della parete laterale
destra. Secondo la
tradizione, San Francesco
cercò di persuadere il
sultano d’Egitto della
verità del Cristianesimo, e
invitò i saggi musulmani e i
consiglieri del sultano a
sottoporsi alla prova del
fuoco. Francesco voleva che
i frati andassero in pace
fra i "saraceni", cercando,
se possibile, di convincerli
con l'esempio e con il
messaggio d'amore del
Vangelo, pronti, in caso
d'insuccesso, ad affrontare
il martirio. Il Ghirlandaio
in questo caso segue la
tradizione iconografica che
era stata elaborata da
Giotto (nella basilica
superiore di Assisi) per lo
stesso episodio. Le figure
sono così disposte: il
sultano occupa il centro del
dipinto, San Francesco e i
suoi il lato destro e gli
intimi del sultano il lato
sinistro della scena.
Ghirlandaio, nonostante
abbia ricalcato lo schema
giottesco ha però introdotto
una significativa e
funzionale novità, una
eccellente trovata, la
figura dell’uomo visto di
spalle, a sinistra vicino al
fuoco. Grazie a questa
soluzione, vengono messi in
evidenza sia la composizione
che gli eventi narrati; con
l’uomo di spalle,
l’attenzione di chi guarda è
riportata verso il centro
del dipinto e si sofferma
sul fuoco e sul trionfo di
San Francesco. L’abile
modifica apportata allo
schema giottesco della
composizione fa pensare
tuttavia che Domenico
Ghirlandaio sia intervenuto
sul bozzetto (cfr. Kecks),
tanto che su guide
turistiche (Agnati, Touring
Club italiano) viene
attribuita l’opera a
quest’ultimo. La qualità
pittorica è di livello
superiore, se confrontata
con la scena della
“rinuncia”; le figure sono
più dinamiche e più forti.
Il modellato plastico di
certi volti , come il
talento nel disegnare luci e
ombre nelle teste e nelle
barbe rivela una pennellata
rapida e sicura.
Giotto, Francesco davanti
al Sultano,
1297-1300,
Basilica
superiore di Assisi